In campo anche il centro sociale. Un concerto per la maestra in prigione

In scaletta mercoledì, intanto il Boccaccio occupa ma viene subito sgomberato

In campo anche il centro sociale. Un concerto per la maestra in prigione

In campo anche il centro sociale. Un concerto per la maestra in prigione

L’occupazione più rapida della storia. E uno sgombero soft.

Sono bastate le parole per convincere i giovani del centro sociale Boccaccio, attualmente senza sede, a venire a più miti consigli. Da settimane avevano in programma critical wine-La Volpe e l’Uva, un evento ormai quasi tradizionale con produttori di vino artigianale, musica e dibattiti, giunto alla sua dodicesima edizione. La sede, tenuta segreta fino all’ultimo, è ricaduta su una vecchia fabbrica abbandonata in via Salvo D’Acquisto. In cui gli antagonisti sono entrati venerdì sera intorno alle 19 invitando amici e sostenitori a dare una mano per le pulizie e l’allestimento. Tutto tramontato in un batter d’occhio. Gli agenti della Digos della Questura di polizia di Monza hanno preso subito contatto con gli antagonisti spiegando ome quella presenza fosse ovviamente illecita. Convincendoli ad andarsene con le buone. E poche ore dopo è arrivato l’annuncio che la festa, con gli stessi orari e programma, era stata spostata in via Piero della Francesca. Ai giardinetti. Ieri e oggi.

Intanto il FOA Boccaccio ha organizzato una serata per Ilaria Salis, la giovane attivista che aveva mosso i primi passi proprio accanto al centro sdociale. L’appuntamento, per il 24 aprile, prevede un grande concerto (“I guerrieri della notte“) per raccogliere fondi a favore di tutti gli attivisti detenuti. Non è ancora stata comunicato dove.

Dario Crippa