Monza, 'rubavano' gli incentivi alle imprese colpite dal Covid: truffa da 460mila euro

Archiettata una frode per percepire indebitamente gli aiuti. Smascherati dalla Finanza, in 22 nei guai

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Monza, 23 Febbraio 2022 - I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza hanno individuato 22 indebiti percettori di incentivi destinati ad imprese colpite dal Covid, portando alla luce una truffa da oltre 460mila euro.

I finanzieri hanno denunciato alla Procura di Monza 13 persone che, senza averne diritto, avrebbero percepito contributi a fondo perduto (previsti dal Decreto Rilancio) erogati dall’Agenzia delle Entrate a soggetti economici con cali di fatturato, ovvero beneficiato di finanziamenti bancari assistiti da garanzia (contemplati dal Decreto Liquidità). Sono oltre 460 mila euro gli incentivi illecitamente percepiti, ricostruiti nel corso degli interventi svolti, su tutto il territorio provinciale, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza, del Gruppo di Monza e delle Compagnie di Seregno e Seveso. Dei 13 denunciati, a 6 sono state contestate ipotesi di indebita percezione del contributo a fondo perduto richiesto telematicamente all’Agenzia delle Entrate per complessivi 237mila euro in quanto le corrispondenti istanze di accesso al beneficio sono state presentate in difetto dei presupposti dei limiti di ricavi o compensi o con autocertificazione di assenza di cause ostative ai sensi del Codice antimafia. Tra questi, l’amministratore unico di una società giussanese operante nel settore dell’installazione di impianti elettrici che avrebbe indebitamente percepito 147mila euro, il firmatario dell’istanza di contributo a fondo perduto per circa 50mila euro presentata da una società cooperativa di trasporti via terra di Monza, i legali rappresentanti di due società sportive brianzole beneficiarie di oltre 28mila euro.

Altri 'furbetti' hanno invece ricevuto sanzioni amministrative per il mancato superamento della soglia di 3.999,96 euro prevista per la configurazione del reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, con segnalazione all’Agenzia delle Entrate ai fini delle iniziative di recupero dei contributi illeciti. Sono invece 7 i denunciati per ipotesi indebito ottenimento ed utilizzo di finanziamenti bancari assistiti da garanzia per complessivi 210mila euro, le cui domande di ammissione all’agevolazione sono state presentate con autocertificazioni in difetto dei parametri richiesti dal Decreto Liquidità, oppure le corrispondenti risorse sono risultate destinate a finalità diverse da quelle previste. Tra questi, il socio amministratore di una società seregnese operante nel settore dell’attività di mediazione immobiliare che avrebbe indebitamente percepito 30mila euro indicando nella domanda ricavi nettamente superiori a quelli realmente contabilizzati col fine di ottenere un maggior finanziamento, il firmatario della domanda presentata da un’attività commerciale monzese per l’ottenimento di un finanziamento di 25mila euro non spettante in quanto soggetto già “in difficoltà”, il titolare di una ditta edile di Desio a cui verrà tolto, in assenza di una valida dichiarazione dei redditi, un finanziamento da 25mila euro, un ristoratore di Bovisio Masciago che ha utilizzato parte di un finanziamento da 70mila euro per l’acquisito di beni e servizi di natura strettamente personale non riconducibili all’attività d’impresa, un professionista di Macherio beneficiario di oltre 8.700 euro in parte utilizzati per l’acquisto di un orologio di marca “Rolex” ed in parte per l’estinzione di un precedente prestito personale. Un altro ancora ha ricevuto una sanzione amministrativa sempre per il mancato superamento della soglia di legge prevista, con segnalazione dell’irregolarità al Fondo di Garanzia.