BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Impiegati comunali e l’odio social, il sindaco di Cornate d’Adda lancia gli spot online: al vostro servizio, ma rispettateli

Nel piccolo comune della Brianza le lamentele sugli uffici sfociano negli insulti. Il primo cittadino Andrea Panzeri: "Ora si esagera con i toni. Sono persone attente e preparate, le presenterò una a una sul web"

Migration

Andrea Panzeri, sindaco 30enne di Cornate, con le impiegate dei servizi demografici

Cornate d’Adda (Monza) - «Insulti ai dipendenti» , il sindaco millenial eletto a giugno a Cornate d’Adda, in Brianza, invita a moderarsi: "Sui social si esagera. Vorrei che i leoni da testiera riflettessero sul peso delle parole e che fosse rispettato il lavoro della struttura: senza, non funzionerebbe nulla". Andrea Panzeri, 30 anni, dieci dei quali passati all’opposizione, commerciante, due lauree in tasca, una in matematica l’altra in ottica, lancia anche gli spot per presentare attività e personale su Facebook, uno a uno per avvicinare la macchina alla gente.

L’iniziativa verrà messa a punto nel dettaglio fra qualche giorno, "stiamo cercando la formula migliore – spiega – vedremo come fare, ma il succo è questo: credo sia importante dare un nome e un volto alle persone". A spingere il primo cittadino di centrosinistra a rompere il silenzio è stata una pioggia di commenti negativi su alcune pratiche: "Inaccettabile". Soprattutto per lui, outsider che dopo avere disarcionato i conservatori in sella da tre mandati nel piccolo centro al confine con la Provincia di Milano, approdato in Municipio, prima di tutto, ha organizzato colloqui con la struttura. "Ho conosciuto uno a uno funzionari, impiegati, operai, responsabili per capire esattamente ruoli, mansioni, aspettative. Ho scoperto dedizione, preparazione, qualità che a volte non escono da queste mura perché quel che fanno passa inosservato. L’amministrazione da sola non basta, per realizzare obiettivi e mettere a punto servizi serve una buona squadra operativa".

Ma pare che non tutta la comunità ci senta. "Si moltiplicano gli interventi di discredito e critica sul lavoro degli uffici e mi dispiace. Non succede solo qui, naturalmente, ma sento il dovere di intervenire – sottolinea il primo cittadino –. I messaggi vengono amplificati dal mezzo e i toni usati non sono né misurarti, né si usano cortesie. Credo che i commenti non debbano mai oltrepassare il limite del confronto civile tenendo conto dell’impegno altrui". Non è una difesa a priori. "È chiaro che come tutti anche i dipendenti pubblici possano sbagliare, ma non metto in dubbio la loro professionalità. Devono rispettare le regole e non certo violare le norme per accelerare i tempi. Chi si lamenta – dice il primo cittadino – può rivolgersi a me: la mia porta è sempre aperta". Da qui l’idea della rubrica sulle mansioni, "un incontro con i diversi settori ci aiuterà a condividere le modalità".