Caso Ilaria Salis, il padre replica a Tajani: “Nessun merito del governo. La proposta di iscriverla al registro degli italiani all’estero? Fuori luogo”

L’attivista verrà scarcerata ma rimarrà comunque in Ungheria, nonostante la famiglia spinga perché possa tornare in Italia. Tajani loda il lavoro della diplomazia ma Roberto Salis risponde

Milano, 16 maggio 2024 – La notizia della scarcerazione di Ilaria Salis è arrivata nella giornata di mercoledì 15 maggio e famiglia, sostenitori e istituzioni che hanno supportato l’insegnante monzese in questi mesi hanno gioito alla notizia dei domiciliari di Ilaria, che potrà uscire dalla cella dove si trova dal febbraio 2023.

Ma le polemiche, che hanno accompagnato questi mesi di detenzione, non sembrano cessare: in un’intervista rilasciata a Libero Antonio Tajani, ministro degli Esteri, ha dichiarato che la vicenda si è risolta positivamente, con la concessione dei domiciliari che si sono ottenuti non grazie all’innalzamento dei toni o alla propaganda elettorale.

Le parole di Antonio Tajani

“In casi simili il lavoro discreto conta più del rullo dei tamburi e delle urla. Adesso Ilaria Salis sarà agli arresti domiciliari e io mi auguro che possa essere assolta. Intanto il ministero la sta facendo iscrivere all’Anagrafe degli italiani residenti all'estero, affinché possa votare". Ma le parole del ministro, soprattutto l’indicazione di iscrivere la 39nne al registro degli italiani all’estero non sono piaciute a Roberto Salis, papà della ragazza che si batte per la sua causa dall’inizio della vicenda. 

La replica di Roberto Salis

"Dal ministero dell'Interno è arrivata l'indicazione di iscrivere mia figlia al registro dei residenti all'estero per poter votare, ma questa proposta è totalmente fuori luogo – ha dichiarato all'ANSA Roberto Salis, spiegando che "se Ilaria spostasse la residenza in Ungheria, non potrebbe più chiedere i domiciliari in Italia".

Quella proposta "è quindi la scorciatoia più semplice per evitare del lavoro" e invece "è un caso che non riguarda solo Ilaria: così non se ne esce e il governo deve agire per risolvere questo problema che immagino ci sia da 50 anni, ma evidentemente è stato sollevato solo adesso".