Il viaggio di Paolo, Luca e Diego lungo la rotta della solidarietà

Sui tre pullmini stracolmi c’erano pure 800 chili di farmaci e 200 chili di tortellini Pagani L’azienda di casa tra i benefattori

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di Barbara Calderola

Il ponte con l’Ucraina non si è mai interrotto. Terzo viaggio della speranza per i tre amici quarantenni di Vimercate che hanno aperto la rotta della solidarietà con i profughi in fuga dalle bombe russe.

Ma non sono più soli. Attorno a Paolo Galli, Luca Trentin e Diego Pezzaldi si è mobilitata l’intera città, decine e decine di volontari, c’è chi raccoglie vettovaglie e abiti, e ora anche medicine, c’è chi li consegna e adesso il gruppo funziona come un orologio svizzero. La spedizione è rientrata a inizio settimana dopo essere stata al campo di Przemysl, in Polonia, per consegnare un’altra tonnellata e mezzo di aiuti. Con questo carico, dallo scoppio del conflitto, il totale sale quasi a 7. Una cifra record per un’iniziativa nata con il passaparola e "per l’impossibilità di stare a guardare tante persone che hanno perso tutto senza fare niente". A bordo dell’ultimo convoglio, tre pullmini stracolmi, anche 200 chili di tortellini Pagani, l’azienda di casa è fra i benefattori più attivi. Ma c’erano anche 800 chili di farmaci, "per la prima volta abbiamo collaborato con Soleterre, un’altra esperienza straordinaria – spiega Galli – la gioia di fare qualcosa di utile per chi soffre è tale che non sentiamo neanche la fatica". Diciassette ore al volante, il cuore in gola per la voglia di arrivare e di tendere la mano a chi scappa dall’orrore. Gli scatoloni pieni di cibo e vestiario sono subito ripartiti per Chernihiv, a nord di Kiev.

"Abbiamo imparato la strada a memoria, il navigatore non ci serve più – racconta Luca Trentin –. Queste trasferte diventano sempre più preziose, la situazione è difficilissima, non possiamo e non dobbiamo fermarci".

"Il viaggio non porta solo sostegno materiale, ma anche la speranza che si possa uscire da questo inferno – dicono i tre amici – la consapevolezza che il conflitto non potrà distruggere tutto e noi abbiamo il compito di non abbandonare chi vuole sopravvivere. Negli occhi degli sfollati c’è un dolore infinito e una gratitudine che nessuna parola riesce a esprimere". Il quarto trasporto di Vimercate per l’Ucraina è già in cantiere.