GABRIELE BASSANI
Cronaca

Il rifugio degli sbandati Pusher e clandestini nel cantiere fallito Appello al prefetto

La sindaca chiede un intervento radicale nelle palazzine di via San Pietro

Il rifugio degli sbandati  Pusher e clandestini  nel cantiere fallito  Appello al prefetto

Il rifugio degli sbandati Pusher e clandestini nel cantiere fallito Appello al prefetto

di Gabriele Bassani

Un complesso di palazzine abbandonate poco prima del completamento da parte dell’impresa edile e da tempo diventate preda di sbandati, spacciatori e immigrati irregolari. Il Comune ora chiede l’intervento della Prefettura. La vicenda delle palazzine di via San Pietro si trascina da qualche anno: si tratta di appartamenti in eleganti condomini abbandonati poco prima di essere terminati per problemi finanziari dell’impresa, finita poi coi libri in tribunale. La custodia dell’immobile è in capo al curatore fallimentare che però, fino a oggi, non è riuscito a sbarrarne l’accesso. Le richieste dei residenti in zona sono incessanti e cariche di preoccupazioni per la sicurezza e l’igiene del luogo.

Da qui l’intervento della sindaca Nilde Moretti che ha notificato un nuovo sollecito al curatore fallimentare per procedere entro 15 giorni "con l’immediata messa in sicurezza e chiusura dell’ex cantiere edile", garantendo "la custodia e il monitoraggio costante della situazione ambientale dell’immobile e una pulizia generale dell’area, specialmente gli spazi verdi abbandonati, per eliminare eventuali propagazioni di malattie infettive dovute alla presenza di topi". La sindaca ha scritto anche al prefetto di Milano per chiederne l’intervento. Nella lettera si riepilogano i fatti e si invita a una maggior collaborazione la curatela fallimentare, che negli ultimi anni "è stata poco cooperativa se non del tutto assente".

"Abbiamo già provveduto varie volte, a spese del Comune e dunque di tutti i cittadini, alla pulizia dell’ex cantiere", sottolinea Moretti. "La situazione torna però a ripresentarsi sempre con maggiori disagi per il totale disinteresse di chi invece dovrebbe, in quanto area privata, occuparsi della sicurezza e della salubrità del luogo. Il curatore fallimentare deve sigillare gli accessi esterni e anche i passaggi ai piani superiori dell’edificio, in modo da impedire agli occupanti abusivi l’ingresso e il soggiorno. Comprendiamo perfettamente le preoccupazioni dei residenti della zona. Come Comune abbiamo cercato di intervenire laddove di nostra competenza e nelle nostre possibilità, ma senza la piena collaborazione della gestione privata è impossibile risolvere la questione".