GUAFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

Il restauratore dei capolavori. Dal Cenacolo di Leonardo ai dipinti del Bramantino. Claudio, una vita per l’arte

Una menzione speciale al professionista di Briosco con settant’anni di carriera "Continuo a lavorare, mi sto occupando di sette dipinti su tavola nella mia parrocchia" .

Il restauratore dei capolavori. Dal Cenacolo di Leonardo ai dipinti del Bramantino. Claudio, una vita per l’arte

Il restauratore dei capolavori. Dal Cenacolo di Leonardo ai dipinti del Bramantino. Claudio, una vita per l’arte

"Una menzione d’onore al premio Rosa Camuna fa davvero piacere. Anche perché è inaspettata. Devo dire grazie alla Regione Lombardia per il riconoscimento, ma il merito è anche dell’Amministrazione comunale che mi ha segnalato". Claudio Fociani, dopo una carriera di restauratore ad altissimo livello, continua a rimanere quasi sorpreso della considerazione altrui. Eppure non ha proprio niente da dimostrare. La sua arte è riconosciuta pressoché ovunque. Grazie a lui sono stati restituiti alla collettività dei capolavori conosciuti a livello mondiale. Fa il restauratore da 70 anni, avendo iniziato il lavoro a Milano nel 1954. "Lo faccio ancora – racconta -, anche se non più come azienda. Lo faccio a titolo personale. Qualche lavoro per il Comune, la parrocchia. Proprio per la parrocchia mi sto occupando di 7 dipinti su tavola, piccoli ma molto belli. Fanno parte di una collezione di 15, gli altri 8 sono stati rubati. Sono molto interessanti, risalgono alla seconda metà del Seicento. Probabilmente li possiamo ricondurre alla bottega del Montalto. Anche nel duomo di Monza ho restaurato affreschi del Montalto".

Per molti sarebbe una stelletta da mettere al petto, ma Fociani ha ben altro da raccontare. Si è occupato della Certosa di Pavia, del battistero del Bramante, della basilica di Sant’Ambrogio. Di più: ha lavorato anche per il recupero del “Cenacolo“ di Leonardo da Vinci. "Cosa ricordo più volentieri? Probabilmente la “Crocefissione“, uno dei dipinti di Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino, una delle opere più importanti esposte a Brera. Certamente il Cenacolo di Leonardo da Vinci, ma anche altri capolavori che abbiamo vicino a noi e che non tutti conoscono. Per esempio il santuario di Saronno con la cupola di Gaudenzio Ferrari". Oltre al recupero delle opere, tuttavia, c’è un’altra cosa che sta particolarmente a cuore a Fociani: avere avvicinato tanti giovani alla professione. "Ho insegnato restauro a Como, molti ragazzi stanno esercitando questa professione, lavorano con il ministero. Servono impegno e passione, ma le soddisfazioni non mancano. Credo che sia una professione più che mai attuale. In Italia ogni angolo nasconde un tesoro da recuperare". Qualche mese fa il restauratore ha avuto modo di emozionarsi. Non per un’opera rimessa a nuovo, bensì per una serata. Invitato dagli Alpini nella sede di Capriano per parlare di restauro e mostrare qualche suo lavoro, si è trovato inaspettatamente di fronte una decina di suoi ex alunni. Fociani, il maestro del restauro, nella sua lunghissima carriera non è stato solo l’artefice del recupero del patrimonio artistico, ma a sua volta è stato capace di lasciare un segno nella vita e nella carriera di tante persone. La menzione d’onore della Regione Lombardia, in occasione del premio Rosa Camuna, non è solo un riconoscimento all’artista, ma è anche un grazie all’uomo che si è speso per gli altri.