Il quadro da “vedere“ in 3D. La profezia di Attilio Rossi

Il bassorilievo è stato donato dal figlio Pablo all’Unione ciechi di Monza

Il quadro da “vedere“ in 3D. La profezia di Attilio Rossi

Il quadro da “vedere“ in 3D. La profezia di Attilio Rossi

L’arte a portata di mano, in 3D, per poter essere vista anche da non vedenti e ipovendenti. Si intitola “Fiducia nella solidarietà umana e nell’animale fedele“, l’opera di Attilio Rossi, riprodotta in bassorilievo su una speciale resina, per poter essere ’vista’ al tatto anche dai soci dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti di Monza.

La riproduzione tattile è stata inaugurata ieri nella sede di via Tonale. L’opera del 1962 conteneva già nel titolo una profezia di fiducia che spazia nella solidarietà. Il figlio di Attilio Rossi, Pablo, ha deciso di regalare all’Uici di Monza uno dei quadri realizzati dal padre in cui figura un non vedente che cammina per le strade della città accompagnato dal suo cane guida. L’opera è anche dotata di didascalie in Braille e in caratteri ingranditi e la fruizione viene accompagnata da una traccia audio, con sottofondo musicale e una poesia di Salvatore Quasimodo che Rossi aveva conosciuto. Nella sede dell’Uici sarà possibile ammirare sia il dipinto sia l’opera in 3D. La donazione è frutto di un incontro fortuito di Pablo Rossi con la storica dell’arte Federica Lissandrello e i restauratori di Calliope arte.

Attilio Rossi è un noto pittore del Novecento (nato ad Albairate nel 1909 e morto a Milano nel 1994) che ha spaziato dall’arte astratta all’iperrealismo, diventando uno dei maggiori sperimentatori dell’arte contemporanea. Una vita professionale che lo ha visto esporre in Italia e in Argentina, collezionando numerosi riconoscimenti. Un artista che non solo ha lasciato un segno importante nel mondo della pittura, ma soprattutto colui che nel XX secolo ha rivoluzionato il mondo della grafica.

"Il quadro mostra persone in movimento, dove gli elementi tendono a smarginare nell’azione successiva, perché l’arte non è rigidamente ancorata a un contesto – dice Pablo Rossi – ma è un continuum di azioni della vita. Mio padre sarebbe stato contento di sapere che l’opera viene donata all’Uici Monza".

"Sono felice e onorata di questo dono – ha ricordato Silvana Oliva, presidente dell’Uici di Monza –. Non solo perché permette ai soci di poter accedere alla bellezza dell’arte attraverso il tatto. Ma soprattutto perché questo progetto, è la dimostrazione che l’arte nelle sue molteplici forme, è un mezzo per abbattere le barriere".

Cristina Bertolini