Baladin sbarca a Bernareggio: al via il primo birrificio condiviso d’Italia. Nel boccale solo ricette artigianali

L’azienda piemontese investe in un progetto rivoluzionario in un ex stabilimento praticamente mai utilizzato per la produzione di birra. Con altre cinque realtà del Paese realizzerà un hub

Teo Musso fondatore del Birrificio agricolo Baladin con il figlio Isaac

Teo Musso fondatore del Birrificio agricolo Baladin con il figlio Isaac

Al civico 3 di viale delle Industrie c’è uno stabilimento praticamente mai utilizzato per la produzione di birra. Ha una capacità di “spillare“ fino a 100mila ettolitri all’anno. Ben oltre i piani di Teo Musso, fondatore del Birrificio agricolo Baladin. “Il cantastorie“, tradotto in piemontese. È lì che nasce la storia di Musso. A Piozzo, in provincia di Cuneo, davanti alle Langhe. Una “fabbrica“ di birra in territorio di vino. La prima rivoluzione è nel 1986, quando nasce. Dieci anni dopo inizia a produrre birra artigianale, quella "da mettere il naso nel bicchiere" portandola nel mondo della ristorazione. E oggi "diamo da bere a più di due milioni di persone in 47 Paesi nel mondo", coltivando oltre 300 ettari di terreno e producendo in casa il 95% della filiera. Ma "oggi – la constatazione di Musso – la birra artigianale è ancora poco conosciuta, per questo abbiamo deciso di avviare una nuova rivoluzione, per connetterla meglio ai duemila distributori in Italia".

Un’operazione che richiede innanzitutto finanza: oggi partirà una campagna di equity crowdfunding - "primo importante approccio ai mercati finanziari" - con l’obiettivo di raccogliere 5 milioni e dare spinta al piano di Musso e del figlio Isaac. "Da 26mila ettolitri prodotti all’anno – prospetta Isaac – vogliamo arrivare nei prossimi cinque anni a quota 100mila". Partendo dallo storico stabilimento piemontese (in cui lavorano 61 persone) e investendo su quello nuovo di Bernareggio, acquisito nel 2022, anno in cui il Baladin ha raggiunto un fatturato di 16 milioni di euro. Con questo investimento "puntiamo ad arrivare a 50 milioni nel 2028".

In Brianza sarà sviluppato il progetto Open Hub, il primo birrificio condiviso d’Italia, con produzione gestita dal team Baladin che assicurerà alti standard qualitativi, disponibilità del prodotto e una rete vendita dedicata. Sarà operativo sul mercato all’inizio del prossimo anno e coinvolgerà 5 birrifici artigianali italiani (Ritual Lab in Lazio, Opperbacco in Abruzzo, Fabbrica Birra Perugia in Umbria, MC77 nelle Marche e Birrificio dell’Altavia in Liguria) creando 6 birre da offrire, esclusivamente in fusto, alla rete commerciale dei grossisti "rispondendo così all’alta domanda del mercato delle birre in fusto che oggi non viene sfruttato appieno dai produttori di birra artigianale – spiega Musso –. Tra cinque anni vorremmo arrivare a produrre 50mila ettolitri all’anno che si sommeranno a quelli prodotti nello stabilimento di Piozzo".