M.GALV.
Cronaca

Giacomo Galliani, il personal trainer dei vip scala il Kilimangiaro in bicicletta

Ha allenato Ibrahimovic, lo “zar” Ivan Zaytsev e pure Irama: dopo aver raggiunto l’Everest, ora punta al tetto della Tanzania

Giacomo Galliani sull'Everest

Giacomo Galliani sull'Everest

Niente scuse. Giacomo lo ripete a se stesso prima che ai suoi atleti. "Alleno sempre lo stimolo per vincere nuove sfide". Questo è il pane quotidiano di Giacomo Galliani, personal trainer, massoterapista e ’atleta estremo’. Allenatore personale di sportivi e vip: Zlatan Ibrahimovic, Ignazio Abate, Mattia Perin e Alberto Paleari, il pallavolista Ivan Zaytsev, il paraciclista Andrea Pusateri, Irama e il rapper Ghemon. Ma anche di semplici ’vicini di casa’ qualunque che vogliono tenersi in forma. Nei suoi studi a Carate e Besana passano pure sciatori e piloti di motocross. E triatleti che Giacomo ha conosciuto da quando anche lui ha raccolto la sfida per vincere "la folle paura dell’acqua". Quando "una sera, davanti a una birra, il mio amico Luca mi propose di fare triathlon, io mi tirai indietro perché avrei dovuto imparare a nuotare dove non si tocca". "Hai paura di non farcela?", lo provocò l’amico. "Il solo pensiero di dover percorrere 2 chilometri in acque libere durante una competizione come l’Iron Man mi paralizzava – confessa Giacomo –, ma solo affrontando le nostre paure possiamo sconfiggerle". Così sei mesi dopo ha partecipato all’Iron Man di Rapperswill in Svizzera.

E oggi continua con le sue sfide estreme. Di corsa o in bici nel deserto del Marocco, India, Mar Morto, Gerusalemme. Nel 2019 "insieme ad alcuni amici abbiamo organizzato la prima spedizione al mondo in bicicletta al campo base sull’Everest. Un’avventura folle, ma ci siamo riusciti". Nel 2020 avrebbe dovuto fare la traversata di Cile e Argentina fino al Machu Picchu, ma il Covid ha bloccato tutto. Non ha comunque mai smesso di allenare ed allenarsi. Perché adesso che la pandemia è alle spalle sul calendario c’è puntata "una missione che mi ha spinto a fare Jovanotti. Ero con lui a una data del Jova Beach Party, abbiamo parlato tanto anche di bici e mi ha consigliato di andare in Africa. Appena mi sono lasciato scappare la parola Kilimangiaro, lui mi ha fatto racconti affascinanti e così a settembre andrò là". In bici. In solitaria. Con lui solo un videomaker che lo seguirà a piedi. Il percorso? "Ovviamente prenderò quello più impervio e complicato". Una salita verso il ’tetto’ della Tanzania di circa 200 chilometri partendo dalla savana fino ad arrivare al campo base in cima al vulcano a quota 5.895 metri.

M.Galv.