
Una multa
A Natale si è tutti più buoni? Per nulla, anche perché quanto accaduto qualche giorno fa non è faccenda di bontà, ma di giustizia. Vigilia, piazza Trento e Trieste a Monza. Accanto al Municipio, come buona abitudine da qualche anno, considerato che i pochi stalli riservati ai disabili in centro sono fagocitati dal mercatino di Natale, si è deciso di ricavare una quindicina di posti ad hoc. In po’ più lontani e chi fatica a deambulare lo sa, ma almeno in quantità più cospicua.
Peccato che troppi furbetti si servano di quegli stalli come se fossero aperti a tutti. Impunemente. Ogni tanto passa una pattuglia della polizia locale e stacca una multa, ma il problema rimane irrisolto. Con tutti gli impegni sotto Natale e il commercio da non ostacolare ci sono altre priorità, a chi vuoi che interessino i diritti di un cittadino disabile? Quanto accaduto l’altro giorno a uno di loro è però grottesco.
Trovando come sempre tutti gli stalli occupati, con la metà almeno delle auto priva di tesserino disabili, ha parcheggiato in uno degli spazi di fianco. Fuori dai limiti, ma comunque dove il veicolo “non costituiva intralcio o pericolo alla circolazione”. Il codice della strada prevede che in casi simili la sosta al disabile sia consentita sempre. La beffa era però in agguato. Al suo ritorno, il disabile ha trovato il parcheggio ancora pieno zeppo di auto senza contrassegno ma sul parabrezza della propria vettura, una delle poche ad averlo, c’era una multa.
Di fronte a una palese ingiustizia, gli ha fatto sapere un agente, basterebbe presentare ricorso al giudice di pace che probabilmente gliela leverà. Peccato che presentare ricorso costi una settantina di euro. Mentre per pagare la multa ne bastino 44. Fatti due conti, la fine è nota. Resta però un senso di profonda ingiustizia.
Non si pretende che i vigili sanzionino tutti i falsi disabili, ma almeno che si astengano dalla beffa di punire chi lo è davvero...