
Il nuovo anno si è aperto con i decessi di due pensionati molto generosi. Le loro cornee ridaranno la vista a quattro persone in attesa di trapianto.
Mario amava il suo orto e il tennis. Emma era stata sempre una donna generosa e gentile. Ora, quattro persone vedranno con i loro occhi. L’anno dell’Aido di Giussano si è aperto con quattro donazioni di cornee. Con un momento di lutto ma anche di generosità e speranze.
Si è cominciato da Mario Carminati. Nato a Briosco nel 1955, è morto all’Hospice di Giussano il 12 gennaio per un tumore al cervello. A Giussano lascia la moglie Maria, il figlio, un nipote e il fratello. Dopo aver lavorato per tutta la vita alla Colzani Teresio Stampi di Birone, una volta in pensione si dilettava con i suoi hobby, in particolare la cura dell’orto, e non trascurava di incontrare gli amici per due chiacchiere nel bar del centro. Grande appassionato di tennis, lo aveva praticato fin quando aveva potuto. "Non ne perdeva gli incontri in TV - racconta chi lo conosceva - e nonostante la malattia aveva potuto gioire degli ultimi trionfi italiani".
La malattia lo aveva molto provato. Era stato a lungo all’ospedale di Monza mentre gli ultimi giorni era stato ricoverato all’Hospice di Giussano, il cui personale medico, paramedico e i volontari erano stati ringraziati in modo particolare dalla famiglia "per il caldo trattamento e le amorevoli cure prestate olte che per la generosità e la gentilezza mostrata nei confronti dei familiari. Persona molto generosa, Mario aveva dato il proprio assenso alla donazione degli organi dopo la morte al momento del rinnovo della carta d’identità. Le sue cornee sono state trasferite alla Banca degli Occhi di Monza per il successivo trapianto su due pazienti non vedenti in attesa.
Emma Marelli era invece nata a Cascina Amata (frazione di Cantù, Como) nel 1943 ed è morta il 13 gennaio per una crisi asmatica. Lascia un marito, due figli e due nipoti di 12 anni. Nonna affezionata, Emma era una persona gentile e generosa, sempre col sorriso sulle labbra.
Poco tempo fa, Emma aveva dichiarato la propria volontà a essere donatrice di organi e tessuti. E, alla sua morte, così è stato. "Un gesto di generosità dettato dalla grande umanità che ha sempre caratterizzato l’esistenza della cara Emma" fanno sapere dall’Aido.