
Il pittore Antonio Pedretti assieme ad alcune delle sue opere in esposizione nei prossimi giorni
Considerato una delle voci più autorevoli della pittura italiana contemporanea, ha portato i suoi dipinti in gallerie e musei, in collezioni pubbliche e private di rilevanza internazionale. A breve a Biandronno, vicino a Varese, gli verrà dedicato un museo, con un’esposizione permanente delle sue tele. Intanto da venerdì le sue opere si potranno ammirare esposte a Monza, a comporre la mostra dal titolo “Bianco Lombardo“ allestita allo Spazio eventi Manzoni16, in via Manzoni, curata dal critico d’arte brianzolo Alberto Moioli, direttore editoriale dell’Enciclopedia d’Arte Italiana.
Sarà inaugurata dopodomani alle 19 la personale del pittore Antonio Pedretti, che al momento del suo esordio giovanile raccolse le lodi di un maestro del ‘900 come Renato Guttuso. Nella mostra monzese sarà proposta una serie di dipinti che ben rappresentano le caratteristiche della ricerca dell’artista 75enne di origini varesine: una pittura fortemente poetica, viva, intima e silenziosa, fatta di immagini essenziali che affiorano, di paesaggi che emergono, come sussurrati dai colori e dalla luce, capaci di evocare memorie. Si tratta di opere in cui paesaggi lombardi fatti di brume, foschie e neve dialogano con un tocco di universalità. "Quello che Pedretti mette in scena è molto più di un paesaggio - spiega Moioli -: è qualcosa di molto più profondo, una condizione dell’anima, una nostalgia, forse, un’attesa. Il bianco, in questo contesto, è come una pelle viva, densa, graffiata. A volte quieta, altre in fermento. Il luogo dove la pittura respira, dove la superficie diventa profondità. In certe opere si ha quasi la tentazione di toccarla, quella materia, per capire se pulsa". "Pedretti - continua Moioli - crea i suoi capolavori destreggiandosi tra visibile e invisibile. Quello che appare, un lago, una riva, una luce opaca, uno scorcio di cielo, è solo la parte emersa di qualcosa che vive al di sotto". L’artista, conclude Moioli, "riesce a toccare quei luoghi dell’anima che credevamo dimenticati, a riportare alla luce emozioni che ci appartengono". Fin dagli esordi Pedretti lavora su luoghi e paesaggi, ma anche su figure umane. Passato per una fase informale, è approdato poi a una pittura materica. La mostra resterà aperta fino al 31 luglio, visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 17.