ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Il mostro in oratorio. Video e violenze. Il rider-animatore a caccia di prede

Ecuadoriano di 27 anni residente in città preso con un complice. Adescavano ragazzini fra gli 8 e i 17 anni per chiedere immagini hot. In alcuni casi avrebbero anche abusato fisicamente di loro.

Il mostro in oratorio. Video e violenze. Il rider-animatore a caccia di prede
Il mostro in oratorio. Video e violenze. Il rider-animatore a caccia di prede

Adescavano minori su Internet, fingendosi loro coetanei e inducendoli a inviare foto e video pornografici autoprodotti. In qualche caso sono anche riusciti a incontrare le giovani vittime e consumare con loro rapporti sessuali.

Ora sono stati assicurati alla giustizia.

Questo lo scenario raccappricciante che esce da un’inchiesta della polizia postale che vede coinvolto anche un animatore di un oratorio monzese.

Al termine di un’indagine durata quasi un anno e conclusa con l’arresto di due uomini – uno italiano e uno di origini ecuadoriane rispettivamente residenti nelle province di Cremona e di Monza e Brianza – gli investigatori della polizia postale di Milano e della Compagnia dei Carabinieri di San Donato sono riusciti a disarticolare un sistema criminale finalizzato all’adescamento di minori, vòlto sia alla produzione di materiale pedopornografico sia a costringere (o convincere) i giovanissimi ad atti sessuali.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, è partita dalla denuncia sporta alla stazione dei carabinieri di Peschiera Borromeo da una coppia di genitori preoccupati per gli improvvisi cambiamenti nelle abitudini e nei comportamenti del proprio figlio, adolescente.

Da qui sono partite le verifiche, ad ampio raggio.

Nonostante gli accorgimenti adottati dagli adescatori, le indagini hanno permesso d’incastrare dapprima il 27enne ecuadoriano, R.L. L. F., rider e animatore in un oratorio monzese (persona già nota per reati della stessa natura), quindi il 39enne B.M., incensurato, impiegato in una ditta di autotrasporti milanese.

Entrambi sono stati trovati in possesso di un’ingente quantità di materiale pedopornografico, ora finito sotto sequestro, che in parte si scambiavano e cedevano a terzi.

Successive verifiche hanno consentito di scoprire una vera e propria rete di abusi ai danni di bambini e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni, indotti a inviare ai due adulti materiale pornografico. Non solo.

Incontrate di persona, tre delle giovani vittime sono state indotte a consumare con gli arrestati dei rapporti sessuali. Dieci, in totale, le vittime identificate tra le province di Monza e Brianza, Milano e Treviso.

"Un plauso ai carabinieri della stazione cittadina, che hanno contribuito allo svolgimento di un’indagine così importante e delicata", sono le parole della vicesindaca di Peschiera Borromeo, Stefania Accosa.