di Marco Galvani
"Dopo 30 anni di presenze e battaglie in consiglio comunale, prima a Lissone e poi a Monza, ecco un ulteriore impegno per la mia città. Con l’aiuto e la fiducia dei cittadini ridarò a Monza la dignità che si merita". Alberto Mariani è il quinto candidato sindaco del capoluogo della Brianza dopo Dario Allevi (centrodestra), Paolo Pilotto (centrosinistra), Paolo Piffer (Civicamente) ed Elisabetta Bardone (Movimento Cinque Stelle).
Correrà sotto la bandiera del Grande Nord. Dopo aver ammainato polemicamente quella della Lega. Titolare di una caffetteria alle porte del centro storico, 58 anni, Mariani ha da sempre rappresentato la base di quel Carroccio "in cui da tempo non mi riconosco più. Di quella Lega che si è omologata al sistema dimenticandosi, come gli altri partiti, i bisogni veri della gente". Confessa di essere "emozionato e onorato" per la candidatura, ma entra subito a gamba tesa e promette "un programma elettorale che non sarà il classico libro dei sogni, ma un elenco breve e chiaro di cose che possono essere realizzate".
E "come prima cosa esigerò una riduzione dei compensi per i pubblici amministratori, sindaco in primis, destinando l’accantonamento al pagamento di interventi a sostegno delle famiglie e della persona, visto che la legge di bilancio approvata lo scorso dicembre da destra e sinistra al governo insieme prevede l’aumento degli stipendi di sindaco e assessori fino al 45% dell’importo". Mariani è "un usato garantito – lo definisce Roberto Bernardelli, presidente del Grande Nord – che non vive di politica e questo lo rende libero per portare avanti un progetto politico a medio-lungo periodo nel nome di un movimento di prossimità, i cui rappresentanti sono in mezzo alla gente e non chiusi nei palazzi".
"Vogliamo essere l’alternativa politica non interessata alle poltrone, ma esclusivamente al bene comune", chiarisce Davide Boni, anche lui ex leghista e oggi segretario nazionale del Grande Nord. In vista delle amministrative hanno provato a coltivare alleanze con alcune liste a cominciare da Civicamente di Paolo Piffer e con ItalExit del senatore Gianluigi Paragone: "Non abbiamo trovato unità di intenti, quindi ognuno va per la sua strada". Mariani punterà "sul rilancio della Villa Reale, sul controllo che non ci siano intoppi all’arrivo della metropolitana, sullo stop a nuovi centri commerciali, sull’eliminazione della tassa di occupazione del suolo pubblico per i negozi e i locali pubblici, sulla risoluzione dei grandi disagi provocati dalla nuova raccolta rifiuti. E continuerò a chiedere il test antidroga per sindaco, assessori e consiglieri".