
L’artigiano di Monza con il suo micro locale aperto appena sei mesi fa sui Navigli è stato premiato dalla guida del Gambero Rosso dedicata allo street food: "Regaliamo felicità".
Il narcisismo non gli si addice. E notarlo, in un mondo vanitoso come quello del food e della ristorazione, è un assoluto complimento. Che lui, Adriano Del Mastro, del resto stramerita, maestro della panificazione, che all’esibizione ha sempre preferito la testarda volontà di riuscire anche senza guardarsi troppo allo specchio. Carattere, va detto, che deve avere ereditato dalle sue radici abruzzesi, ma anche dal percorso professionale in Brianza, terra dove le parole contano, ma sempre meno dei fatti. Lo ripete lui stesso: "Gli altri ti giudicano per quello che combini non per le chiacchiere". Come dire: pochi voli pindarici e invece grande capacità di cogliere l’attimo. E infatti, dopo avere aperto a Monza un primo “Forno del Mastro” in via Cavour e uno successivo nella centralissima via Vittorio Emanuele II, il 37enne originario di Campo di Giove (Aquila) cresciuto al fianco di un mito dell’alta ristorazione come Niko Romito e di una bandiera della panificazione come Davide Longoni, ha realizzato il suo capolavoro, dopo avere verificato che molti dei suoi clienti arrivavano dalla vicina metropoli.
Alla fine dello scorso anno, ad Adriano e alla moglie Emanuela Di Loreto deve essere sembrato naturale ringraziare i milanesi andando ad aprire un punto vendita direttamente a casa loro. La location: sui Navigli, precisamente nel popolarissimo Mercato Coperto della Darsena, grazie a un provvidenziale accordo con Giuseppe Zen presente sul posto con la sua “Macelleria Popolare”. Con tanto di obiettivo dichiarato: proporre il meglio della produzione Del Mastro, in particolare la croccante “Pizza in teglia alla Romana”, impasto leggero e digeribile, preparato con grani teneri macinati e nobilitato con pomodori coltivati appositamente per Adriano dalla Cascina Gallina (Busnago) e un origano selvatico siciliano. Il risultato? Più che lusinghiero, dando credito alla fila che giornalmente si forma davanti al banco del minuscolo locale per ordinare colazioni a base di croissant, pain au chocolat e crostate di frutta o mini-pranzi a base della citata pizza. E siccome lo spirito d’iniziativa va premiato, pochi giorni fa è arrivato anche il super riconoscimento del Gambero Rosso che nella sua nuovissima “Guida Street Food 2025” ha eletto il Forno Del Mastro “Campione Regionale”, quindi il migliore della Lombardia in materia di “cibo da strada”, a soli 6 mesi dall’apertura del minuscolo (12 metri quadrati) spazio in Piazza XXIV Maggio. Della serie: un successone. E nemmeno l’ultimo, c’è da giurarci, per Adriano, artigiano dell’arte bianca che si è guadagnato i galloni nel mondo della panificazione nazionale per l’indiscussa capacità di conciliare etica, tradizione, innovazione, sostenibilità e per la ricerca quasi ossessiva di ingredienti di elevata qualità (farine, cereali, formaggi, pomodori, late) contando su una quindicina di fornitori di tutto rispetto.
C’è dell’altro. Non contento di trovarsi a gestire ormai tre locali tra Monza e Milano e di avere creato una “pagnotta madre” di 5 chili diventata la sua firma identitaria, Adriano sta vivendo l’ennesima “altra vita” preparandosi ad avviare entro breve un mega-laboratorio di oltre 500 metri quadrati sempre nel capoluogo brianzolo, quartiere San Rocco, per farlo diventare il cuore produttivo della Del Mastro. "Lavorando bene, nel nostro piccolo, possiamo regalare momenti di felicità a tanta gente. Il successo è un privilegio che va restituito".