Il funambolo dei pistard. Addio a Luigi Arienti

Era stato oro olimpico a Roma nel 1960, nell’inseguimento a squadre. Aveva appena compiuto 87 anni, in sella con Merckx alla Molteni di Arcore.

Il funambolo dei pistard. Addio a Luigi Arienti

Il funambolo dei pistard. Addio a Luigi Arienti

Luigi Arienti si è spento ieri mattina nella struttura Rsa-L’Arca di Desio, dove era ricoverato, all’età di 87 anni. Li aveva compiuti lo scorso 6 gennaio. Brianzolo doc, Arienti è stato un grande ciclista capace di conquistare la medaglia d’Oro ai Giochi Olimpici di Roma 1960 assieme a Marino Vigna, Mario Vallotto e Franco Testa nell’inseguimento a squadre su pista. Il premio per gli olimpionici, una Fiat 500 verdina. Quinto di sei fratelli (5 maschi e una femmin), ha trascorso questi ultimi anni su una sedia a rotelle in una casa di riposo. Persona schietta e sincera Arienti si è fatto strada nel ciclismo che conta, passando dall’oro olimpico al professionismo con la maglia della gloriosa Molteni di Arcore in cui militarono campioni del calibro di Eddy Merckx e Gianni Motta. Il 1960 fu il suo anno d’oro, con i trionfi nel campionato lombardo e laziale su pista e nel ciclocross, la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo sempre su pista, il successo nel Trofeo Alcide De Gasperi su strada e molte altre affermazioni in gare minori. La bicicletta era la sua vita, la sua passione, il suo modo di essere. Condivise gli anni più belli con Giacomo Fornoni (oro a Roma nel quartetto a cronometro), con il grande amico Marino Vigna che spesso e volentieri incontrava anche nel periodo della malattia. Da grande pistard quale è stato, Arienti amava le Sei Giorni. In quei caroselli di sei giorni e sei notti, Luisin riuscì sempre a ritagliarsi attimi di divertimento come quella volta in cui con il grande velocista Santa Gaiardoni (scomparso il 30 novembre 2023) si sfidarono nudi in sella a due biciclette Grazielle. E Vittorio Adorni a fare lo speaker.

Professionista dal 1962 al 1972 indossà le maglie di Molteni, Ignis, G.B.C. Zimba, Amaro 18 Isolabella-Casagrande, Vittadello, da individuale nel 1969, Baby Terraneo per chiudere la carriera nuovamente alla G.B.C. Sony. Arienti ebbe anche dei trascorsi come direttore sportivo alla guida della squadra Juniores della Salus Seregno. Nel 2015 fu insignito del Collare d’Oro al merito sportivo, la massima tra le onorificenze del Comitato Olimpico nazionale italiano. Lo vogliamo ricordare come uomo di sport, di ciclismo, padre di Nadia e Barbara. Le esequie saranno celebrate nella Chiesa San Carlo di Seregno sabato alle 16.