DARIO CRIPPA
Cronaca

Il finto giallo dei Boschetti Reali. Cane a passeggio trova un “dito“ ma era solo una coda di maiale

Gli agenti della Scientifica sono stati chiamati ad analizzarlo, intervenuti anche i cani molecolari

Gli agenti della Questura di polizia hanno presidiato l’area sulla quale sono intervenuti anche i cani molecolari

Gli agenti della Questura di polizia hanno presidiato l’area sulla quale sono intervenuti anche i cani molecolari

Macabro ritrovamento ieri mattina a Monza ma, per fortuna, si trattava solo di un equivoco.

Grande turbamernto ieri ai Boschetti della Villa Reale affacciati su via Petrarca, a due passi dal “Re de Sass“, dove un cane a passeggio con il proprio padrone gli ha portato all’improvvisamente quello che sembrava a tutti gli effetti un dito umano. Un indice, forse, con tutta la falange, le unghie lisce e lucenti, sporco di terra. Dopo aver lanciato l’allarme, sul posto si sono precipitate le squadre della Questura di polizia di Monza. Che hanno tenuto sotto controllo l’area, non lontano da un parco giochi e di fronte a una scuola, in attesa dell’arrivo della polizia scientifica da Milano. Mentre il moncherino veniva raccolto e portato in laboratorio all’attenzione del medico legale, sul posto sono intervenuti anche i cani molecolari, per scandagliare il terreno e controllare che sotto non ci fossero altri resti umani, mentre venivano tenute d’occhio le segnalazioni in arrivo dai pronti soccorso della zona, mica che si fosse presentato qualcuno rimasto senza un dito, magari dopo lo scoppiom di un petardo. Ma ha destato sorpresa ancora più grande e insieme anche un deciso sollievo l’esito delle analisi, radiografie comprese: senza ombra di dubbio il moncherino non era un dito umano. Ma una coda di maiale, in avanzato stato di decomposizione, che l’aveva resa del tutto confondibile a un esame autoptico con qualcosa che per fortuna non era. L’unico “giallo“ a questo punto, se così si può dire, è la provenienza della coda.

I sospetti più grossi cadono su animali, magari selvatici, del vicino parco come predatori e su qualche macelleria come preda.