Il filo conduttore del Masterplan Ricerca scientifica e sostenibilità

Interventi in linea col piano a cui Regione lavora da due anni ma ancora segreto

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Il progetto della Statale di Milano non è un "semplice recupero ordinario" per i 50 ettari di Parco interessati ma si tratta di "un vero e proprio campo sperimentale in cui il pubblico è parte attiva della sua progettazione", spiega Giuseppe Distefano (nella foto), direttore generale del Consorzio per la Villa Reale e Parco. Si tratta di un intervento a cui il Dipartimento di Scienze agrarie ed ambientali dell’università milanese e il Consorzio stanno lavorando da gennaio 2022 per ottenere i fondi Pnrr e la collaborazione che ne è nata, prosegue Distefano, "è in linea con quanto è previsto dal Masterplan dell’accordo di programma per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco, promosso da Regione Lombardia", quindi con il piano in preparazione da quasi 2 anni per definire i prossimi interventi da realizzare per la reggia e il Parco e le scelte strategiche per la loro futura gestione. La collaborazione scientifica tra il Consorzio e la Statale proseguirà ed è in fase di definizione un accordo "che prevederà una serie di iniziative rivolte al pubblico del Parco – aggiunge il direttore del Consorzio –, in particolare iniziative di Public engagement volte a condividere la formazione e ricerca accademica con lo scopo di stabilire e rafforzare relazioni stabili di ascolto, confronto e collaborazione con la società civile". "La crisi climatica che attraversiamo rende il Parco una risorsa progressivamente sempre più preziosa nel nostro contesto urbano – commenta Arianna Bettin, assessora alla Cultura e al Parco – la sfida del secolo è tutelare tale ricchezza con azioni di sostenibilità, sensibilizzazione, mitigazione e adattamento integrate, che coinvolgano istituzioni, poli di ricerca e cittadinanza. Il progetto dell’Università degli Studi di Milano, per sua stessa struttura e per l’importante apertura verso la partecipazione pubblica, va esattamente in questa direzione: ciò che ne risulterà sarà patrimonio comune, sia in termini di risultati ottenuti, sia perché costituirà un modello per esperienze future similari di recupero sostenibile".

M.Ag.