
No a Patrick Zaki (foto), sì al Milite Ignoto. Il ricercatore e attivista egiziano, studente dell’università di Bologna, che da ormai più di un anno e mezzo è imprigionato dal regime del Cairo non sarà cittadino lissonese. L’altra sera il consiglio comunale ha respinto la proposta di attribuire a Zaki la cittadinanza onoraria quale "attestato di vicinanza" e "significativo atto di difesa dei diritti politici, individuali e della libertà di pensiero e di espressione". Non sono bastati i voti a favore della maggioranza di centrosinistra e di due esponenti delle opposizioni, il rappresentante del Movimento 5 Stelle Piermarco Fossati e l’ex sindaco leghista Ambrogio Fossati: gli altri consiglieri si sono astenuti, mentre per far passare la delibera sarebbe servito, da regolamento, il via libera dei tre quarti degli eletti.
Già a luglio un primo tentativo era andato a vuoto per mancanza del numero sufficiente di consiglieri durante la seduta, ora la proposta è stata affossata. Per gli astenuti l’iniziativa "non porta alcun beneficio a Zaki", sarebbe stata "un’operazione di facciata". Per la sindaca Concetta Monguzzi, al contrario, si è di fronte a "una ferita per la nostra città, un’occasione persa". A diventare invece cittadino onorario di Lissone sarà il Milite Ignoto: è infatti passata la proposta di concedere al caduto di guerra lo "status" di lissonese.
Fabio Luongo