Il centrodestra "Ma l’astensione è un problema"

Per Angelo Mandelli, primo cittadino a Burago la politica deve tornare a parlare con la gente

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di Barbara Calderola

"È più che allarme rosso". Il sindaco Angelo Mandelli non si dà pace al crollo dell’affluenza: "Non immaginavo numeri così pesanti". Prima di guidare la giunta alla testa di Impegno per Burago (area centrodestra), secondo mandato, è stato assessore e vice di Giorgio Stringhini. L’autore televisivo 51enne è in municipio da 25.

È questo il problema?

"Esatto. Considererei prima di tutto un fallimento personale governare con il 40% dei consensi. È venuto meno il collante alla base della comunità. Una situazione che mi preoccupa anche in vista delle comunali".

Da cosa dipende?

"La politica non è più in grado di parlare alle persone e le persone hanno smarrito la dimensione sociale. Credo invece che si debba tornare a contatto con la gente. Più mercati, meno social. Se tra un anno chiedessimo agli elettori chi ha vinto, non se lo ricorderebbero. E ci sono anche candidati slegati dal territorio".

Serve una riflessione? "Assolutamente. Se fossi Attilio Fontana sarebbe il primo punto all’ordine del giorno. Su questo tema è indispensabile coinvolgere anche l’opposizione. La democrazia è un patrimonio di tutti".

Cambiano anche i rapporti di forza in maggioranza.

"Sì, come previsto. Fratelli d’Italia ripete la performance delle politiche, la Lega si assesta e Forza Italia segue. Mi auguro che gli assessori vengano scelti per competenze e si riservi il peso delle percentuali al Consiglio. Vorrei che si seguissero le orme degli azzurri quando erano i primi: non sono mai state fatte scelte a discapito degli alleati con meno voti. La chiave di tutto è saper creare coesione".

Cos’ha pesato sul centrodestra?

"I problemi che si trascinano nella sanità dall’emergenza Covid. Il settore ha tante eccellenze, ma bisogna accorciare le liste d’attesa. Credo che il lavoro di Guido Bertolaso sui vaccini sia stato apprezzato, ma gli anziani nei paesini come il nostro faticano a capire che aspettando il nuovo medico di famiglia dopo la pensione di quello vecchio, devono andare alla Casa di comunità a Vimercate. Qui il dottore, il maresciallo, il parroco, il sindaco e il farmacista sono ancora punti di riferimento. E a problemi concreti bisogna dare risposte concrete, altrimenti si paga dazio. Al Pirellone potrebbero prendere esempio da noi".

Cioè?

"I piccoli comuni chiuderebbero senza la capacità di risolvere mille inghippi ogni giorno. Spero che l’autonomia regionale significhi trasferire più risorse a chi sa cosa serve davvero".