Il camice e l’uncinetto per confezionare cappellini e tutine

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Eleonora Cartisano, studentessa al quinto anno di Medicina all’Università Bicocca, parlando alle matricole ha sottolineato di voler "far parte della storia". Detto fatto. Ancor prima di fare il suo tirocinio a Lacor (l’estate scorsa), insieme alle amiche e ai familiari ha lanciato una campagna di raccolta fondi “Una tutina per un neonato dell’Uganda“. Così anche grazie all’aiuto di chi acquistava e donava e a un’azienda che le ha fornite, ne ha messe da parte oltre 500. In aggiunta sono arrivate anche offerte per quasi 6mila euro che ha donato per la costruzione del reparto di neonatologia del Lacor Hospital. Poi Eleonora ha fatto la sua esperienza di tirocinio in Uganda e al ritorno, visto che i bimbi prematuri e nati molto piccoli hanno bisogno di cappellini per prevenire l’ipotermia, ha messo in piedi un progetto con la mamma (fisioterapista all’ospedale di Bergamo) per la produzione di oltre 350 cappellini di lana per i neonati prematuri. L’entusiasmo e la voglia di fare e di esserci sono contagiose. Quindi Eleonora è riuscita ad arruolare una task force di circa 30 mamme, sorelle, amiche esperte di uncinetto e di lavoro a maglia che ha tempo di record, un paio di mesi, hanno realizzato i manufatti. "Vogliamo arrivare a 400 – dice Eleonora – e portarli al Lacor in occasione dell’inaugurazione della nuova Neonatologia il prossimo febbraio".

C.B.