F.L.
Cronaca

Lissone, battaglia sull'Imu delle scuole materne parrocchiali

I 5 Stelle: seguire l'esempio di Livorno. L'amministrazione: proposta irricevibile, fanno un servizio indispensabile

L'asilo parrocchiale di Lissone

Lissone (Monza), 17 settembre 2015 - Non considerare più esenti dall'Imu le scuole materne parrocchiali di Lissone e far pagare loro la tassa, chiedendo pure gli arretrati per l'Ici degli anni scorsi. Una pretesa da far valere ricorrendo anche, se del caso, alle vie legali, così da poter poi rivedere le aliquote che devono sborsare gli abitanti della città. E' la richiesta avanzata al Comune dai rappresentanti locali del Movimento 5 Stelle, con una mozione che verrà discussa questa sera in consiglio comunale. Il documento sollecita l'amministrazione lissonese di centrosinistra a pretendere che pure le 4 scuole dell'infanzia paritarie presenti sul territorio, collegate alle parrocchie, siano sottoposte alla tassa sugli immobili, quantificando «l'ammontare di Ici e Imu non incassato negli ultimi anni», e invita la Giunta a illustrare «le iniziative legali e amministrative che intende percorrere per il recupero delle somme», nonché «le ipotesi di revisione delle aliquote Ici e Imu pagate dai lissonesi negli anni». La mozione dei 5 Stelle prende spunto da un paio di recenti sentenze della Cassazione che hanno obbligato 2 istituti religiosi di Livorno a versare al municipio toscano arretrati Ici per 422mila euro. «La Cassazione - spiegano gli esponenti dell'M5S - ha riconosciuto la legittimità della richiesta del Comune di Livorno di pagamento dell'Ici anche da parte delle scuole paritarie religiose, poichè in tali istituti si configura, attraverso il pagamento delle rette, un'attività specificamente commerciale, anche se non ci siano ripartizione di utili e finalità di lucro». L'esistenza delle rette farebbe cioè cadere per le materne parrocchiali l'esenzione, prevista dalla legge, per le strutture che non hanno natura commerciale. La richiesta pentastellata ha subito incontrato l'altolà di un pezzo del centrosinistra, che fa notare come «a Lissone gli asili parrocchiali servono più di metà della popolazione scolastica di quelle fasce d'età, 650 bambini contro 600 delle materne pubbliche. Se chiudessero, come avverrebbe se dovessero pagare l'Ici arretrata, 650 famiglie sarebbero nei guai, e il Comune pure, perché non ha alternative. Costruire nuovi asili? I soldi non ci sono, e in gestione costerebbero di più».