
Dove le istituzioni non arrivano ci pensano i genitori. Tra mille difficoltà, paure, problemi. Per garantire quello che ogni mamma e ogni papà desidera per il proprio figlio: un futuro di autonomia e di lavoro.
Questo è lo spirito che ha indotto Matteo Perego, papà di Alessandro, a dare vita alcuni anni fa all’associazione “FacciaVista“ ispirandosi alla risposta che il figlio autistico dava quando incontrava persone che già conosceva. Dalla tenacia e dall’intuizione di Matteo Perego, architetto brianzolo e fondatore di FacciaVista, è nato il progetto che con l’aiuto di esperti e di professionisti si impegna a valorizzare i talenti artistici dei giovani autistici che presentano interesse e inclinazione per il mondo del bello. Sono dodici i ragazzi che partecipano ai laboratori artistici organizzati da FacciaVista a Vedano e a Seregno (in questo caso in collaborazione con l’associazione Anfass). A guidarli in questo viaggio tra forme, colori ed emozioni ci sono due professori d’arte e alcuni studenti impegnanti nel progetto di alternanza scuola lavoro. Sempre con l’obiettivo concreto di poter poi permettere ai giovani partecipanti di poter trovare uno sbocco lavorativo. Un impiego dove il loro talento, affinato grazie anche alla sensibilità dei professori d’arte, possa essere apprezzato e impiegato nelle aziende. Il pragmatismo brianzolo ha già dato i primi frutti e i ragazzi di FacciaVista in questi anni sono stati protagonisti di importanti progetti. Hanno realizzato l’etichetta per una nota azienda che produce vini. Partendo dalla domanda "Ragazzi che cosa è il vino?" i giovani hanno risposto che "è da bere". A quel punto, sintetizzato il progetto, si è passati alla sua realizzazione con i giovani che hanno dato vita a quell’etichetta di Barbera d’Alba doc (annata 2015) prodotta dalle Ermanno Costa Cascina Spagnolo. Non solo: prima dell’emergenza sanitaria avevano realizzato anche le stampe per le shopping bag di Natale e durante l’emergenza sanitaria, superata la fase più critica del lockdown, si sono rimessi al lavoro realizzando le stampe delle mascherine.
Ragazzi dotati di una straordinaria sensibilità per il bello, per l’arte e per i colori - visti e declinati sempre attraverso gli occhi e la mano della persona autistica - che sono stati protagonisti anche di due importanti eventi artistici. Il primo, “Autismo in blue jeans“ in collaborazione con l’artista monzese Roberto Spadea, diventato un caso nazionale per aver trasformato i blue jeans in opere d’arte. Così come hanno fatto i ragazzi di FacciaVista dopo che Spadea aveva realizzato la base in resina: questi artisti speciali li hanno dipinti secondo la propria sensibilità. Una sensibilità straordinaria emersa anche in occasione di “AutoPop e autismo“, la prima grande mostra con opere pittoriche (anche di grandi dimensioni) realizzate esclusivamente da ragazzi autistici. Una mostra in Villa Reale che sintetizza al meglio il percorso e il progetto che c’è dietro a FacciaVista.
"L’autismo è come un seme tutto compresso che fatica a germogliare, ma che con il giusto calore può esplodere in un popcorn unico e spettacolare e per questo le opere esibite in Autopop – spiega Matteo Perego –. L’esplosione della loro creatività nella forma più autentica e completa. Gli artisti esposti hanno sondato ed esplorato il proprio mondo interiore, dando vita a opere che sono ognuna indice di una particolare cifra stilistica ed espressione di una marcata personalità. I talenti e le attitudini di ciascun artista vengono ulteriormente valorizzati dall’esibizione corale di tutte le opere". Talenti che sono ancora in evoluzione con nuovi progetti che l’associazione sta affinando in queste settimane, non solo per impiegare i giovani in attività, ma anche e soprattutto per far conoscere ai cittadini le grandi potenzialità di questi artisti speciali.
Barbara Apicella