"I pensionati? Risorse, ma vanno coinvolti"

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I pensionati? Sono risorse preziose non solo per figli e nipoti ma anche per la società, quando c’è una rete in grado di attivarli e coinvolgerli. Un esempio positivo in questo senso arriva da Auser Rete Territoriale Brescia, che conta 250 volontari over 65 in grado di garantire 30mila trasporti all’anno di persone che non riuscirebbero a raggiungere medici, ospedali o semplicemente ad andare in chiesa in modo autonomo.

"Abbiamo anche sei università della Terza età – spiega il presidente Giuseppe Gambarelli – Inoltre seguiamo lo sportello in Questura dove lo scorso anno abbiamo fatto accoglienza per 77mila immigrati e 8mila profughi dall’Ucraina. Il problema è che, con l’aumento dell’età pensionabile, vediamo che c’è un calo dei volontari".

Le convenzioni con Comuni, Rsa, associazioni come l’Unione Ciechi o l’Ats per il Piano caldo vengono sostenute dalla schiera di volontari anziani, spina dorsale di Auser che, da parte loro, beneficiano di un invecchiamento attivo. "Ultimo caso – racconta Gambarelli – è quello di un nostro volontario 70enne che ha preteso di tornare in servizio a tre giorni da un’artroscopia, anziché chiudersi in casa, come spesso accade in questi casi". L’invecchiamento attivo è uno degli argomenti già al centro delle discussioni europee e diventerà in futuro sempre più centrale, visto il netto incremento della popolazione anziana.

In Lombardia, secondo l’Osservatorio regionale sulla Terza età, l’indice di invecchiamento attivo è di 46 su una scala da 1 a 100 contro la media nazionale Istat di 34, soprattutto grazie alla vita autonoma. Ci sono invece ampi margini di miglioramento nel coinvolgimento dei più anziani nella comunità locale: il 72% esce di casa tutti i giorni ma solo una parte è coinvolta in modo regolare in attività come volontariato, hobby, sport.

F.P.