I conti non tornano Rallenta l’inflazione ma conto della spesa a 2.000 euro in più

È l’esborso medio sostenuto da un nucleo di tre persone. Il picco a Milano (2.661 euro), chiude Cremona con 1.995 euro. “Ritocco” del 12,5% per i generi alimentari in un anno.

di Federica Pacella

Rallenta la crescita dell’inflazione, tranne che per i beni alimentari, che a marzo vedono un progressivo aumento sia rispetto a un anno fa che rispetto a febbraio. In Lombardia, in particolare, i prezzi di alimenti e bevande non alcoliche sono il 12,5% in più rispetto a marzo 2022 e lo 0,6% in più rispetto a febbraio, secondo quanto emerge dall’aggiornamento mensile dell’Istat. Secondo l’analisi dell’Istituto nazionale di statistica il rallentamento dell’inflazione è guidato dalla "dinamica dei prezzi dei beni energetici, sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata (entrambe in netto calo su base congiunturale). Emergono inoltre, nonostante il permanere delle tensioni al rialzo nel comparto dei beni alimentari non lavorati e dei servizi, segnali di esaurimento della fase di accelerazione che, nei mesi scorsi, aveva caratterizzato la dinamica dei prezzi di ampi settori del paniere".

Entrando nel dettaglio delle varie voci di spesa per la Lombardia, l’aumento maggiore riguarda abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili, +14,3% rispetto a marzo 2022, ma in calo mensilmente da dicembre. Tra le province lombarde, a Varese si rileva l’aumento annuale maggiore (15,8%, seguita da Milano (15,1%), Mantova (15%) e Lecco (14,7%). Il carrello della spesa, invece, cresce sia su base annua che mensile. A livello provinciale, l’aumento tendenziale di beni alimentari e bevande analcoliche più rilevante si registra a Como (13,8%), seguita da Lodi (13,6%), Pavia (13,5%), Mantova e Lecco (13,4%), Varese (13,2%), Milano (13%). Sotto la media regionale ci sono Bergamo (11,3%), Brescia (10,7%). Ovunque si rileva un rallentamento importante dei costi dei trasporti. Nel complesso, il dato tendenziale dell’inflazione in Lombardia (paragonato a quello di marzo 2022) è del 7,5%, in linea con l’aumento nazionale del 7,6% su base annua, in calo rispetto al +9 di febbraio ed al record dell’11,2% di ottobre. Tra le province lombarde, però, Milano supera la media regionale con un aumento tendenziale dell’8,2%; poco sopra la media, anche Varese (7,8%) e Mantova (7,5%).

L’elaborazione dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha stilato la classifica delle città più care della Lombardia in termini di aumento del costo della vita, vede Milano in testa: qui l’inflazione dell’8,2% si traduce in 2661 euro di spesa aggiuntiva per una famiglia di 3 persone rispetto allo scorso anno. Al secondo posto c’è Varese (2470 euro in più all’anno, sempre considerando nuclei di 3 persone); segue Mantova (+2363 euro), Como (+2312 euro), Lecco (+2302 euro), Brescia (+2249), Lodi (+2240), Pavia (+2185), Bergamo (+2027). Chiude la top ten Cremona (+1995 euro).