
I campioni della porta accanto. Fabio e gli “atleti qualunque“: "L’importante è partecipare"
Tre brianzoli alla “Marathon pour tous“, le Olimpiadi per amatori che si svolgeranno per la prima volta in occasione dell’appuntamento a cinque cerchi di Parigi. Si tratta di Fabio Esposito e Valentina Cabiati, entrambi di Seregno e di Davide Spotti di Cesano Maderno. Fanno parte del gruppo di 10 atleti lombardi della categoria Master che avranno la possibilità di vivere questo sogno. Sono loro a incarnare il puro spirito olimpico: l’importante è partecipare. In una corsa altamente simbolica, potranno dire di averne fatto parte soltanto in 20.024. Per i tre brianzoli è un appuntamento con la storia, visto che mai prima d’ora c’era stata l’apertura agli amatori, ma anche un successo personale: per essere ammessi alla corsa hanno dovuto superare una selezione durata due anni. "Una sfida nella sfida – racconta Fabio Esposito, 59 anni, il big della spedizione per esperienza e curriculum –. Bisognava superare selezioni che venivano proposte in continuazione dagli organizzatori delle Olimpiadi con una app collegata allo smart watch personale. Ci veniva chiesto, per esempio, di correre 200 chilometri in un mese o fare 10 chilometri tra le 6 e le 7 del mattino. Si partecipava così all’estrazione di pettorali. Io, personalmente, ho fatto più di 100 sfide". Esposito vive di sfide: "Vivo lo sport con il sorriso – racconta –, ma anche con impegno. Ho iniziato a correre un po’ per caso dopo i 40 anni, mi sono appassionato". E non ha più smesso. Anzi, è andato a correre ovunque.
È uno dei pochi amatori che può raccontare di aver corso le “majors“, ovvero le principali sei maratone del mondo: Tokyo, Boston, Londra, Berlino, Chicago, New York. "Corro per il Gs Avis Seregno – racconta –, ho fatto anche maratone italiane compresa la Monza-Resegone e la Monza-Montevecchia, ma anche Milano e Roma. Il tempo per allenarmi? Io sono un piccolo imprenditore, stacco a mezzogiorno per correre. Purtroppo d’estate non è l’ideale. Devo sopportare anche l’ironia di mio fratello che sostiene che si tratti di tempo rubato al lavoro nella nostra azienda. Però è contento anche lui per me, così come le nostre mogli che verranno a Parigi. Per me significa tanto: a questa età non posso migliorare i rilievi cronometrici. In futuro voglio provare la maratona di Atene. È più bello all’estero, perché lo sport è più sentito. Qui a Milano, invece, quando c’è la maratona siamo considerati come un fastidio da chi non corre". A Parigi, di certo, l’entusiasmo non mancherà anche da parte dei tifosi. "Gli agonisti correranno nella mattina del 10 agosto – spiega Esposito –, le donne chiuderanno le Olimpiadi nella mattinata successiva. Noi siamo nel mezzo: corriamo nella serata. Sarà una esperienza straordinaria in una maratona unica anche nel suo percorso: non il classico anello da ripetere più volte, bensì un lungo percorso che si snoda per 42 chilometri quale tributo ai momenti chiave della rivoluzione francese. È un percorso che riprende la marcia delle donne su Versailles nel 1789, costringendo il re Luigi XVI e la famiglia a tornare a Parigi e a firmare la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Per me sarà una esperienza indimenticabile".