DARIO CRIPPA
Cronaca

I bambini e l’Albero dei Tutti. In mille a scuola di legalità

Nel giorno in ricordo della strage di Capaci lezioni e dimostrazioni per rilevare le impronte

I bambini e l’Albero dei Tutti. In mille a scuola di legalità

I bambini e l’Albero dei Tutti. In mille a scuola di legalità

Nasini all’insù, gli occhi che scrutano. Un momento importante di cordoglio, ma soprattutto un giorno per trasmettere ai bambini i valori della legalità. Nella mattinata di ieri, giorno in cui ricorre il 22esimo anniversario dalla strage di Capaci, la polizia di Stato ha incontrato circa 80 bambini a Vimercate presso il MUST, nel Cortile d’onore di Villa Sottocasa dove, dallo scorso aprile, è presente l’opera “L’Albero dei Tutti” di Gregor Prugger, dedicata a tutte le vittime civili e militari della lotta alle mafie. Altri 80 bambini avevano effettuato il medesimo percorso di legalità il 14 maggio scorso. Le scuole coinvolte sono state l’Istituto comprensivo Manzoni e l’Istituto comprensivo Don Milano di Vimercate, l’Istituto comprensivo Via Europa di Bernareggio e la scuola primaria Manzoni di Bovisio Masciago.

Gli studenti, accompagnati dalle loro insegnanti, oltre ad ammirare l’opera, hanno effettuato un percorso di educazione stradale, grazie agli agenti della polstrada di Monza. Inoltre hanno potuto vedere da vicino le attività di rilevamento di impronte e di sopralluogo di una scena del crimine, con il personale del Gabinetto provinciale della polizia scientifica della Questura di Monza e della Brianza. Hanno avuto anche la possibilità di assistere a un’esercitazione di un team di artificieri e di un’unità cinofila antiesplosivo, reparto speciale della polizia che interviene in caso di ritrovamento di pacchi sospetti, per la relativa bonifica e per escludere la presenza di materiale esplosivo. L’Albero dei Tutti è un’opera d’arte contemporanea che rappresenta il lavoro di gruppo d’inchiesta, gli sforzi del pool antimafia, nato dalle idee rivoluzionarie di magistrati e investigatori straordinari come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Infatti, per gli equilibri dei clan mafiosi ciò che risultò letale fu lo scambio continuo, tra i magistrati del gruppo d’inchiesta, di dati, elementi, fatti e circostanze di potenziali ed effettivi criminali.

"L’opera estrinseca la metafora di come un albero vive di tutti i suoi rami innalzandosi alla luce e cresce nello sforzo delle radici, così fecero quegli uomini coraggiosi" fanno sapere i suoi creatori.

L’opera è arrivata a Vimercate, primo comune in Lombardia che la ospita, dopo aver viaggiato in diverse città d’Italia, da Palermo a Roma, grazie all’appoggio dei Comuni e della Fondazione Falcone, in particolare al suo curatore generale Alessandro de Lisi.