Greenland torna all’asta L’ex città satellite a caccia di riscatto

Fu uno dei primi e più frequentati parchi di divertimento d’Italia. Oggi è un’area abbandonata, il caso sul tavolo del cda delle Groane.

di Gabriele Bassani

L’area dell’ex Greenland finisce di nuovo all’asta. Si torna indietro di vent’anni nell’intricata vicenda di quello che fu uno dei primi e più frequentati parchi giochi d’Italia, capace di richiamare migliaia di visitatori ad ogni fine settimana negli anni ‘80 e ‘90, per poi conoscere una fase di lento e costante declino all’inizio degli anni Duemila con la prima vendita all’asta, dal quale non si è sostanzialmente mai ripreso.

Il prossimo 11 luglio alle 10, per conto del Tribunale di Milano, si svolgerà la vendita senza incanto dell’intera area dell’ex parco divertimenti. Si tratta di un complesso immobiliare con accesso principale da via del Laghetto 31, "costituito da terreni destinati a parco dei divertimenti e riserva naturale, con sovrastanti vari fabbricati ad uso bar, ristoranti, chioschi per la ristorazione, piccola chiesa, servizi ed accessori, di vecchia costruzione e in cattive condizioni di conservazione e manutenzione, comprendente anche un laghetto artificiale per la pesca sportiva", come si legge nell’atto del Tribunale. Il prezzo base è stato fissato in 1,4 milioni di euro, ma saranno accettate offerte a partire da un milione e 50mila euro. Nello stesso atto del Tribunale si precisa "il prezzo base d’asta è determinato con un consistente abbattimento del valore, considerati i costi che il futuro acquirente dovrà affrontare per abbattere gli edifici esistenti in avanzato stato di degrado ovvero ripristinarne la funzionalità, mediante integrale ristrutturazione, rimuovere le strutture abbandonate del luna park, abbattere gli edifici non accatastati, effettuare opere di bonifica" e tante altre criticità presenti ed indicate nella relazione allegata. Insomma, una situazione tutt’altro che semplice quella che si troverà di fronte il nuovo proprietario. La questione dell’asta è stata affrontata in questi giorni dai vertici del Parco delle Groane, nei cui confini di tutela rientra tutto il complesso immobiliare dell’ex Greenland, tanto che in passato l’ente era stato parte in causa negli accordi per tentare il rilancio.

"A questo punto credo che si possa aprire una riflessione sull’opportunità di un acquisto dell’intera area da parte della pubblica amministrazione", dichiara Sandro Archetti, membro del Cda del Parco delle Groane con la delega all’ex Greenland. "Credo che si debba aprire un confronto con il Comune di Limbiate per valutare insieme la possibilità dell’intervento pubblico così da riuscire finalmente a dare una proprietà certa e affidabile a quell’area e progettarne il futuro".