
Lo staff che ha operato la 13enne al San Gerardo
Monza – È tornata in Grecia con la mamma e il papà e può finalmente ricominciare a sorridere. Marta, nome di fantasia per la tredicenne operata all’ospedale San Gerardo nei giorni scorsi, era affetta da un colesteatoma dell’orecchio, una patologia invasiva che le aveva danneggiato l’udito e provocato una paralisi del viso, privandola del sorriso da più di un anno. La malattia, all’inizio silenziosa, era andata molto avanti a causa di una diagnosi tardiva. La ragazzina non riusciva a chiudere nemmeno l’occhio. Poi è arrivata la speranza: a casa, in Grecia, un medico le ha consigliato il San Gerardo.
Marta è arrivata a Monza una decina di giorni fa con mamma, papà e interprete: la famiglia non parlava una parola di italiano. Con l’ausilio delle tecnologie all’avanguardia in dotazione alle sale operatorie della Fondazione IRCCS San Gerardo (moderni microscopi operatori, particolari strumenti microchirurgici e sistemi di monitoraggio neurologico) è stato possibile asportare completamente la patologia e preservare l’integrità del nervo facciale. A operarla il dottore Guglielmo Romano (al centro nella foto) , noto al medico greco che ha indirizzato a Monza la ragazzina, e la dottoressa Francesca Galluzzi della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria, diretta da Werner Garavello, professore di Otorinolaringoiatria presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
"È arrivata lunedì, per essere operata mercoledì – racconta il dottor Romano – la degenza è stata brevissima, l’adolescente non ha presentato complicanze postoperatorie ed è stata dimessa dopo pochi giorni. Tornerà solo per una visita di controllo". L’avere preservato il nervo facciale ha consentito già un iniziale recupero della motilità del viso e del sorriso, destinato a migliorare ulteriormente nei prossimi mesi. L’occhio è tornato a chiudersi, anche se l’udito non tornerà quello di prima. "Ancora una volta il San Gerardo di Monza – sottolinea il Direttore Generale Silvano Casazza – conferma la sua vocazione nel far fronte a bisogni anche complessi e rari in una fascia d’età importante come quella adolescenziale, permettendo, in questo caso, alla piccola paziente di recuperare il sorriso".
Felicissimi i genitori, che faranno una donazione alla Fondazione per ringraziare. E un grosso dono l’ha fatto a Marta l’intero staff che l’ha seguita. La ragazzina infatti non è stata operata privatamente (un intervento simile può costare oltre 10mila euro): l’èquipe ha rinunciato a ogni tipo di compenso e la tredicenne ha pagato solo la quota di qualsiasi paziente italiano.