Mentre la Regione all’Autodromo presentava l’alleanza europea per salvare l’automotive, gli operai del settore sfilavano per le vie del centro a Monza, in occasione dello sciopero generale proclamato ieri da Cgil e Uil. La crisi ha le loro facce. Per il sindacato Fiom "una preoccupazione crescente" e un richiamo "alle imprese. Hanno fatto profitti in passato, adesso è arrivato il momento di procedere con gli investimenti – dice Pietro Occhiuto, segretario dei metalmeccanici della Cgil provinciale –. L’assenza di politiche industriali che denunciamo da tempo non deve essere un alibi per loro. In questo momento, più che mai, serve responsabilità e le aziende devono fare la propria parte". Simbolo dei rischi del comparto è la Edim, la costola di Bosch che il gruppo tedesco vuole cedere dopo averla alleggerita: 120 gli esuberi annunciati ai sindacati due settimane fa nella storica fonderia di Villasanta. Ieri, il 70% dei lavoratori era presente al corteo. Uomini e donne fra i 45 e i 50 anni che nel 2017 dalla Germania avevano visto arrivare una speranza dopo anni di odissea e di passaggi di mano e che invece adesso "si ritrovano daccapo". Una vertenza che va persino oltre i confini della Brianza (ci sono anche 40 tagli nella sede di Bellunese) ed è per questo che le sigle hanno chiesto subito l’intervento del governo. Edim è un pezzo di quella filiera dell’auto che, secondo la Regione, "senza le giuste correzioni sulla via della transizione all’elettrico rischia di sparire".
Al loro fianco, a comporre il corteo che ha sfilato per le strade del capoluogo della Brianza fino ad arrivare al concentramento nella piazza dell’Arengario, c’erano più di un migliaio di lavoratori. In piazza anche le tute blu della Gabbioneta di Nova Milanese e quelle della Ocv di Besana Brianza. "Una partecipazione straordinaria che racconta il disagio su occupazione dignitosa, salute, istruzione – sottolinea Occhiuto –. Insieme abbiamo detto no alla flat-tax, ai condoni. Abbiamo chiesto un fisco più equo e progressivo come vuole la Costituzione".
Bar.Cal.