"Giustizia senza vaccino" Gli avvocati alla carica Il sesto tribunale d’Italia maglia nera per risorse

La presidente dell’ordine: manca un magistrato su 4 e negli uffici va peggio

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di Stefania Totaro

"Per la giustizia monzese il vaccino non è mai stato prodotto. Il Tribunale di Monza sta oggi vivendo un periodo di estrema criticità, con l’acuirsi delle carenze e le scoperture di cui già pativa da molti anni. Criticità tali da aver paralizzato l’intero sistema, nonostante gli sforzi congiunti profusi dalla dirigenza e da questo ordine, anche in termini economici".

L’avvocata Enrica Malberti è la nuova presidente dell’ordine degli avvocati di Monza e Brianza e ora raccoglie il testimone nella lotta contro quella che non esita a paragonare alla pandemia del Covid. Le carenze partono dal personale, innanzitutto dai giudici. "Il Tribunale di Monza, pur collocandosi al 6° posto per bacino di utenza e per affari trattati, precipita al 21° posto come organico di magistrati, con una scopertura pari al 23% per un totale di 46 magistrati su 60 previsti dalla pianta organica, già di per sé sottostimata, perché il nostro Tribunale, di fatto, dovrebbe considerarsi il quarto in Italia, se dovessimo effettuare un realistico raffronto tra la magistratura ed il carico giudiziario per bacino d’utenza".

Peggiore la situazione del personale amministrativo. "Nonostante i recenti innesti e l’attuazione del cosiddetto ufficio del processo, non posso che mettere in rilievo come, a fronte di una pianta organica stimata in 152 unità, oltre al dirigente, risultano in forze all’ufficio giudiziario solo in 110. Da ridursi a 101, conteggiando le 9 unità in distacco in uscita, totalizzando in tal modo una scopertura del 25,7%".

Difficile in questo contesto poter pensare ad una vera ripartenza. "La carenza umana si innesta, peraltro, su una effettiva penuria logistica. I lavori da tempo programmati sulla sede centrale di piazza Garibaldi (relativi, per il momento alla sola ala est lasciata libera dal trasloco della Procura di Monza nell’adiacente via Solera), hanno subìto un ulteriore slittamento, pare dovuto alla revisione economica dell’appalto. La frammentazione delle stesse sedi, oggi comprendenti, fra i tanti, anche i plessi di via Ferrari e via Borgazzi, troverà, a breve, ulteriore incremento con la prospettata locazione di altri immobili, in differenti zone della città, dovute alla difficoltà del Ministero, sordo alle richieste nostre e della dirigenza dell’ufficio, di ricercare o acquisire una soluzione definitiva ed organica, all’altezza delle necessità di uno degli uffici più produttivi del Paese". In questo scenario come si pongono i cospicui finanziamenti del Pnrr? "Il timore è che siano più orientati alla quantità, a scapito della qualità degli interventi. L’abbattimento dell’arretrato (presupposto delle recenti riforme) e, quindi, la conclusione (sentenza) del contenzioso pendente è solo l’epilogo della filiera giustizia, che andrebbe riformata e potenziata in tutti i suoi passaggi fondamentali".

Come hanno intenzione di intervenire gli avvocati brianzoli? "Continueremo a mantenere le porte aperte con l’attuale presidente del Tribunale di Monza Maria Gabriella Mariconda ed il Ministero, nonché ad intraprendere nuove iniziative per cercare di risolvere le criticità. Sebbene spiaccia dover ammettere come tutto quanto già intrapreso (ad esempio la lettera aperta alle Istituzioni), non abbia, sino ad ora, trovato alcuna fattiva sponda presso i referenti istituzionali. Ma restiamo fortemente motivati e stimolati a ridare il nostro impulso".