CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Monza, gite degli studenti saltate: ma nessuno li rimborsa

Solo al Mosè Bianchi si parla di circa 500mila euro con cifre variabili tra i 400 e i 500 euro a famiglia, 50mila l’anticipo versato dal Mapelli

Il dirigente dell’istituto Mapelli Aldo Melzi

Monza, 23 gennaio 2021 - Dal primo lockdown sono saltate centinaia di gite scolastiche in tutta la provincia di Monza e Brianza. Segnala il fatto un genitore dell’istituto Mosè Bianchi. la scuola una delle più grosse della provincia, fra liceo linguistico, ex geometra, turismo, sistemi informativi e Afm per tutte le classi si parla di circa 500mila euro tra anticipi e pagamenti per viaggi di istruzione, per cifre variabili tra i 400 e i 650 euro a famiglia, a seconda se il viaggio prevede la trasferta in aereo o meno. Il Decreto Cura Italia stabilisce che le agenzie viaggi possano scegliere tra rimborsare le famiglie (in realtà non totalmente, ma all’80%) o dare loro un voucher spendibile nei 18 mesi successivi.

I dettagli variano dalle condizioni dettate dalle singole agenzie: molte parlano di voucher comulativi, utilizzabili, cioè solo dal gruppo classe; in qualche altro caso sono nominativi e perciò spendibili anche per un viaggio da soli o con la famiglia... quando si potrà. Le famiglie, dopo un anno di "stop and go" con la didattica a distanza non credono di riuscire a far fare il viaggio con la scuola neppure quest’anno, perciò scrivono ai presidi chiedendo il rimborso.

I rappresentanti di classe del Mosè Bianchi hanno chiesto conto al dirigente Guido Garlati che ha risposto di non poter prendere alcuna decisione. L’Avvocatura dello Stato, a sua volta, avrebbe scritto ai dirigenti di non dare risposte, nemmeno di fronte a solleciti e diffide, fino a un definitivo pronunciamento ministeriale. "E’ tutto fermo - dicono i genitori - intanto le classi quinte dello scorso anno sono uscite e non hanno avuto alcun reso. I nostri ragazzi che erano in quarta, ora quinta, rischiano di fare la stessa fine. Sappiamo che le agenzie viaggi sono in difficoltà, ma si parla di migliaia di euro pagati dalle famiglie e non utilizzati".

I pagamenti erano stati saldati a febbraio per partire nel periodo classico delle gite, cioè marzo. Poi la situazione è precipitata e dopo le vacanze di carnevale i ragazzi non sono più tornati a scuola. "Sul territorio tutti noi dirigenti attendiamo indicazioni univoche dell’Avvocatura di Stato e del Ministero - dice Aldo Melzi, dirigente dell’istituto Mapelli - da noi sono circa 300 le famiglie delle classi quarte che hanno dato di caparra circa 50mila euro. I più impegnativi i viaggi a Malaga e Malta. Nei casi in cui la caparra non era ancora stata consegnata all’agenzia, l’abbiamo restituita. Anche vettori e alberghi utilizzano i voucher per le agenzie".

Più fortunati i ragazzi del liceo Frisi usciti dalla quinta lo scorso anno a cui la scuola ha restituito quanto anticipato. "Ora l’attenzione è rivolta alle ex classi quarte in uscita quest’anno - dice la preside Lucia Castellana - esposte per circa 20 mila euro".