Nei giochi made in Brianza 99 modi per chiamare Allah

È Ummah Toys il primo brand italiano di giocattoli educativi per bimbi islamici. Lo hanno lanciato tre universitari musulmani, a Brugherio il quartier generale

Mazen Hussein

Mazen Hussein

Brugherio, 29 luglio 2021 - Metti un economista, un ingegnere e un esperto di software, di famiglie musulmane, ma cresciuti in Italia, con la passione per i giocattoli educativi ed è subito impresa. È nato così Ummah Toys, il primo brand italiano di giocattoli educativi per bambini isalmici, dall’idea di Mazen Hussein, brugherese di 26 anni, laureato in Economia, insieme all’amico Elfarouk Abdalla e suo fratello Elhassan Abdalla, 28 e 25 anni, di Pessano. Si sono conosciuti qualche anno fa, nel gruppo Giovani Musulmani in Italia. Insieme hanno pensato ai tappetini colorati per la preghiera, per rendere a misura di bambino il primo approccio con il culto in comunità. A seguire, i puzzle da 96 e 384 pezzi, raffiguranti i simboli della Mecca, della Moschea blu a Istanbul, della Cupola della roccia in Palestina e della Kaaba, la costruzione che custodisce la pietra nera alla Mecca.

Da ultimo si aggiunge il puzzle del Sadaqa (donazione in arabo), raffigurante un bambino che fa una donazione, un modo per insegnare ai più piccoli il valore del dono. Parte dell’introito della vendita di questo articolo va ad una organizzazione per bambini bisognosi in Palestina. C’è poi il “Memo“, gioco con le carte bilingue italiano/arabo, per imparare i 99 nomi di Allah, definiti in italiano con aggettivi (misericordioso, clemente, generoso e molti altri), con altrettante figure che stimolano la memoria.

Il gioco dei mattonicini da costruzione è fatto invece per costruire la Cupola della roccia "L’intenzione - spiega Mazen - non è quella di sostituire i giochi tradizionali, ma di creare uno strumento educativo a supporto delle famiglie, per far conoscere la cultura musulmana. Siamo una società registrata, con Partita Iva, con sede a Brugherio, dove si trova il magazzino per e-commerce. Per il momento l’impresa ha più valore sociale che strettamente commerciale. Non produciamo noi i giocattoli, perché i costi sarebbero insostenibili, ma sono comunque tutti prodotti in Italia (tranne le costruzioni, un gioco importato dalla Gran Bretagna) con regolare marchio CE". Per la produzione si avvalgono di un’azienda di Lecco e a breve di un’altra toscana, sempre per rispettare le caratteristiche richieste dall’Europa. I giochi in carta e da tavolo sono facilmente producibili in Italia, mentre per la plastica e l’elettronica sarebbero troppo costosi e sarebbe necessario appoggiarsi a produttori cinesi o indiani.