Monza, 5 dicembre 2016 - Urla scomposte, incitazioni forsennate, improperi all’arbitro. Soliti modi da tifosi forsennati? Sì, ma su un campo da basket dove i giocatori avevano fra i nove e gli undici anni e l’arbitro appena 14. E a gridare in modo assurdo era uno dei genitori dei bambini sotto canestro. È accaduto a Cusano Milanino, nel pomeriggio di sabato, nel match fra la squadra locale e la Gerardiana di Monza, la stessa per la quale gioca il figlio del tifoso scalmanato. E la storia finisce con l’allenatore dei piccoli monzesi, Roberto Perego, che chiama l’arbitro, si scusa, e ritira i suoi dalla competizione, per sottrarli da uno spettacolo lontano anni luce dai valori sportivi che - specie ai più piccoli - l’allenatore vuole insegnare.
Tutto comincia con l’inizio della gara. Dall’area destinata al pubblico il genitore incita il figlio e i compagni, poi, non contento dell’andamento del match, comincia a urlare - in modo prepotente -, come riferiscono i presenti, contro i bambini. Una scena che non sfugge coach Perego, che a metà del terzo tempo fa sospendere l’incontro e si avvicina all’uomo: «O la smetti, o ritiro la squadra. O tu esci, oppure la partita finisce». Il gioco, nel frattempo, riprende. Dalle tribune, però, le urla continuano. Questa volta, nel mirino del riottoso genitore c’è l’arbitro. Un ragazzino di quattordici anni: secondo il papà-ultrà il direttore di gara sbaglia troppo e glielo fa capire con parole più che esplicite. Scintille anche con il vice allenatore della squadra avversaria. A quel punto il coach della Gerardiana fa sospendere il gioco. Raduna i bambini al centro del campo, fa loro salutare gli avversari e l’arbitro (che offre ai piccoli caramelle), poi fa rientrare tutti negli spogliatoi.