Gabriella e Vera, morte di solitudine: in casa senza vita da venti giorni

I vicini hanno dato l’allarme, i pompieri hanno trovato i cadaveri a terra in avanzato stato di decomposizione

Gabriella e Vera, morte di solitudine  In casa senza vita da venti giorni

Gabriella e Vera, morte di solitudine In casa senza vita da venti giorni

Non le vedeva nessuno da una ventina di giorni. E, dal loro appartamento, fuoriusciva un cattivo odore. Odore di putrefazione, odore di morte. È stato allora che i vicini di casa hanno provato a telefonare,poi a suonare alla loro porta, infine a bussare. Finché, preoccupati, hanno approfittato della riunione di condominio, in corso il 25 maggio scorso, per sottoporre la “faccenda” al loro amministratore di condominio. Che ieri ha chiamato i pompieri, ai quali è toccato risolvere il mistero.

Gabriella e Vera Romano, 83 e 81 anni, che avevano vissuto sempre insieme, insieme (o quasi) erano anche morte.

Da sole. Nella loro casa, al sesto e ultimo piano di un elegante condominio degli anni Settanta in via Biancamano 6, al quartiere Triante. Un complesso edilizio in cui abitano una trentina di famiglie ma nel quale evidentemente nessuno conosceva davvero le due sorelle, ex insegnanti in pensione. Nessun parente all’orizzonte, una vita da nubili. Gli acciacchi dell’età, avevano costretto la minore, Vera, a diradare le proprie uscite, alle necessità pratiche pare pensasse la sorella maggiore. Anche se fra i vicini c’è chi ricorda di averle viste assieme non troppo tempo fa anche se intanto la casella postale si riempiva senza che nessuno andasse a svuotarla. Ieri mattina i vigili del fuoco sono stati allertati hanno forzato la porta, chiusa dall’interno, dell’appartamento (due camere, soggiorno, cucina, due bagni, una mansarda, un terrazzo) e le hanno trovate morte.

L’odore di putrefazione pare fosse insopportabile. Il telefono, staccato,, non suonava più. Gli agenti della Questura di polizia di Monza le hanno trovate accasciate. La minore bocconi ai piedi della sua poltrona. La più grande sul pavimento, quasi diretta a raggiungerla, forse scivolata, forse stramazzata per un malore. All’autopsia spetterà stabilire le cause precise della morte, anche se al momento l’ipotesi degli investigatori sembrerebbe propendere verso una morte per cause naturali.

Nessun segno di violenza, o di un incidente. Si ipotizza che la sorella in grado di muoversi sia morta per prima e la minore sia deceduta di inedia.

L’appartamento appariva stracolmo di oggetti, libri e giornali soprattutto, probabile ricordo del pessato da insegnanti delle due donne. Che con un pizzicodi mania da accumulatrici seriali avevano riempito la propria abitazione di quello che probabilmente più avevano amato nella loro vita un po’ solitaria. "Non le vedevo da venti giorni, non parlavano con nessuno, erano molto solitarie: non mi risulta avessero parenti" raccontava ieri mattina un vicino, mentre uno degli addetti alle pulizie mostrava la cantina agli agenti della squadra Mobile e della Scientifica. Le indagini, coordinate dalla Procura di Monza, sono in corso.