Futuro del Parco Adda Nord, finalmente arriva il momento del voto

Dopo anni di attesa i Comuni si riuniscono per adottare il nuovo Piano di coordinamento che disegna il futuro del polmone verde

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Voto in vista per il futuro del polmone verde che ricarica d’ossigeno il territorio. Domani, i Comuni del Parco Adda Nord si riuniscono in plenaria per adottare il nuovo Piano di coordinamento, dopo anni di assenza e ripetuti tentativi andati a vuoto di vararne uno. Non è un pro forma, si tratta di un quadro di fondo senza il quale rilancio e valorizzazione rischierebbero di rimanere sulla carta. L’ultima parola spetterà alla Regione, ma adesso tocca ai sindaci puntare su turismo sostenibile, mobilità dolce e sul risveglio culturale, colonne portanti del disegno di lunga gittata.

Un appuntamento di grande importanza, che mette fine a un momento di “stallo normativo” che dura da tempo: l’ultimo Ptc del parco, infatti, risale a molti anni fa. Alcune false partenze in passato e poi le traversie dell’ente commissariato per quasi due anni avevano fino ad oggi ne avevano impedito l’aggiornamento. Lo strumento è vitale, nella sostanza equivale a quello che è il piano di governo del territorio per un Comune: su carta, mappe e planimetrie le previsioni di sviluppo e i perimetri aggiornati, vincoli vecchi e nuovi, la conferma o la modifica delle aree naturalistiche, progetti di attività compatibili. In una parola, la visione della riserva. L’adozione in aula apre l’ultima parte dell’ iter.

Una volta incassato il placet il Ptc sarà pubblicato 60 giorni per osservazioni e approvato successivamente al Pirellone.

Risale al 17 gennaio scorso il parere positivo sulla valutazione strategica di impatto ambientale (Vas) e dunque sulla compatibilità ecologica dello strumento messo a punto. Il via libera era stato preceduto da alcune conferenze di servizi online e dalla discussione di 34 contributi o richieste di modifica che erano arrivate da enti, privati, comuni e associazioni, relative a temi vari: dalla riclassificazione di aree all’attenuazione o al potenziamento di vincoli e divieti.

L’iter per l’adozione del Ptc era stato aperto dal nuovo direttivo del parco presieduto da Francesca Rota, insediatosi dopo il commissariamento, circa tre anni fa.

Il primo step era stata una fase di consultazione fra i 37 comuni consorziati. Nel giugno del 2020 era cominciata la procedura per la Vas, chiusa formalmente nel dicembre del 2021. I contributi e le istanze di modifica erano arrivati da Comuni, Ats, Sovrintendenza, associazioni ambientaliste e degli agricoltori, ma anche dalle imprese.

Bar.Cal.