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Fuga dei cervelli, andata e ritorno In Lombardia la ricerca è donna

Giovani ricercatrici tornano in Lombardia dopo un decennio di formazione ed esperienza all’estero. È il caso delle tre vincitrici di ERC (European Research Council) Grants che hanno deciso di investire questi fondi di ricerca in Lombardia.

In prima fila una monzese, Giulia Fulvia Mancini (nella foto), classe 1986, laureata in Chimica, professoressa associata del dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia. Dopo un periodo come senior research associate tra EPFL e SwissFEL (Paul Scherrer Institute), è rientrata titolare di un ERC Starting Grant e un progetto della Fondazione Cariplo. "La mia attività di ricerca è incentrata sull’utilizzo del laser a impulsi corti, per scoprire come i materiali reagiscono alla luce nei primi miliardesimi di secondo. Fra le applicazioni, nell’ambito dell’opto elettronica e biomedica, per lo studio delle nanoparticelle che aggrediscono le cellule cancerogene: come possono essere distrutte dalla luce, senza lesionare altri tessuti". Si è appassionata alla ricerca sui banchi del liceo scientifico Frisi. Ora si appresta a creare il suo gruppo di lavoro al dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia: "A regime saremo 8 fra chimici, fisici, ingegneri elettronici e informatici - racconta - è strano tornare il Italia e vedere regolarmente parenti e amici".

In Villa Reale anche Valentina Bollati, professoressa associata del dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità dell’Università degli Studi di Milano. "Uno degli aspetti più affascinanti della mia ricerca è la comprensione dei meccanismi di invecchiamento. L’ambiente svolge un ruolo centrale in questo processo e può rallentarlo o accelerarlo".

Paola Saccomandi, laurea in ingegneria biomedica, è professoressa associata del dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano. È rientrata in Italia per guidare il progetto europeo Laser Optical per sviluppare una piattaforma terapeutica per il trattamento laser del tumore al pancreas. "Ho deciso fin da bambina di fare la scienziata, forse per l’esempio di mia madre, biologa. Per poter fare ricerca in Lombardia e in Italia vanno migliorate le condizioni economiche, le difficoltà burocratiche e i processi di assunzione del personale".

I concorsi per i ricercatori sono ancora complicati, le fa eco Valentina Bollati, occorrono 6 mesi per avere l’esito.

Cristina Bertolini