Infervora la polemica della sinistra monzese a seguito della partecipazione dell’associazione Bran.Co all’iniziativa d’inclusione sociale “Entra in gioco“ – prevista, secondo il programma del Festival del Parco, sabato 28 alla Cascina del Sole –, aprendo una crepa nella maggioranza. LabMonza già dalle scorse edizioni non si capacita di "come una realtà strettamente legata alla formazione di estrema destra Lealtà Azione possa rappresentare lo spirito di questo bel progetto". Ma da quest’anno è anche il Pd a prendere una posizione forte, dicendo di ritenere "inspiegabile l’adesione di Bran.co all’evento promosso dall’amministrazione comunale". “Entra in gioco“ vede l’adesione di tantissime associazioni, scuole e gruppi sportivi (35 quest’anno), con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale attraverso lo sport e il gioco. Bran.co è un’associazione di volontariato – che non svolge attività politica ma è in rapporti con Lealtà-Azione –, che si occupa soprattutto di assistenza sociale e beneficenza per famiglie italiane e singoli italiani in difficoltà economica, di iniziative a tutela dell’infanzia (contro la pedofilia) e dei diritti della donna (soprattutto maternità). Partecipa alla manifestazione dal 2018, per cui già in passato ci fu qualche polemica. Ora il Pd Monza è molto netto e afferma a chiare lettere che gli attivisti di Branc.Co "non devono avere dimora nella nostra città né inficiare il valore democratico e antifascista delle nostre istituzioni locali". LabMonza cita le celebrazioni a cui ha preso parte Lealtà-Azione per i caduti della Repubblica di Salò e in cui si alza il braccio teso, per cui, a loro avviso, non basta che Branc.co abbia affermato di riconoscersi nella Costituzione e abbia sottoscritto documenti di impegno per la lotta contro ogni discriminazione, ma occorra che ora il Comune faccia "propria la mozione antifascista, approvata il 6 novembre 2023", che mira ad assicurarsi che le associazioni "operino saldamente nel perimetro della Costituzione". La giunta preferisce non esprimersi, mentre l’ex assessora al Welfare Désirée Merlini (nella foto), che nel 2018 accettò la domanda d’ingresso di Bran.Co alla rassegna, afferma che "l’associazione fu accettata dal gruppo delle altre, partecipando sempre con spirito collaborativo. Loro fanno del bene, e non si dichiarano fascisti. Non bisogna cadere in derive di esclusione".
Alessandro Salemi