Monza - Avrebbe fatto abortire la compagna sciogliendo nelle sue bevande un farmaco contro l’ulcera conosciuto però anche per i suoi effetti per l’interruzione di gravidanza. È la pesante accusa di cui deve rispondere un 55enne mobiliere brianzolo, vedovo e con figli grandi. A denunciarlo la ex compagna, di dieci anni più giovane, negoziante monzese, che si è costituita parte civile al processo.
Il fatto contestato risale al 2018 quando la donna, alla settima settimana di gravidanza, ha dovuto recarsi per una forte perdita di sangue in ospedale, dove le hanno confermato di avere perso il figlio. Sul pc sequestrato all’uomo sono apparse ricerche fatte su internet sul farmaco abortivo e sull’eventuale riscontro nel sangue, dove invece non lascia traccia. L’imputato nega l’accusa. Si torna in aula ad aprile.