Fame di eventi: "Diamo spazio ai nostri ragazzi"

Il monito dell’assessora alla cultura Arianna Bettin "Gli adulti li criminalizzano troppo spesso".

Fame di eventi: "Diamo spazio ai nostri ragazzi"

Fame di eventi: "Diamo spazio ai nostri ragazzi"

"I giovani dimostrano ogni giorno di avere una necessità di vita, di luoghi di aggregazione e una fame di eventi, e su questo bisogna lavorare per migliorare". L’assessora ai Giovani del Comune di Monza, Andreina Fumagalli, è consapevole del problema. "È attualmente in corso un “Tavolo giovani“ tra Comune e una ventina di associazioni giovanili – spiega –, culturali e non solo: studentesche, oratoriali, scout, di volontariato. Dagli incontri, che nel corso dell’anno proseguiranno, è emerso che le esigenze maggiori sono di luoghi in cui ritrovarsi, in particolare biblioteche e sale studio. Per questo lavoriamo per realizzare patti di collaborazione per tenere i Centri civici aperti di più, come già avviene a San Fruttuoso". Poi la rassegna sui progetti e i bandi del Comune attivi: "Sta per partire il progetto “Neet-a-mente meglio!“, nato da un bando regionale, che ha un focus sui neet (giovani che non studiano e non lavorano) e sulle materie Stem, prevedendo interventi e borse di studio in particolare per quelli intenzionati ad abbandonare gli studi. Poi c’è il bando comunale “Giovani protagonisti“: 7 progetti di durata biennale di 20mila euro ciascuno, che coinvolgono le periferie, in cui, grazie alla collaborazione con associazioni e cooperative del territorio, faremo attività nelle scuole e non solo con percorsi che vedono come attori i giovani". "Per il futuro – conclude – puntiamo alle “Social street“, su modello di Bologna e Bergamo, per fare incontrare tutti i residenti di una stessa zona, adulti e giovani, in eventi culturali e sportivi: bisogna superare le contrapposizioni". Per l’assessora alla Cultura Arianna Bettin, la più giovane dei membri della Giunta con i suoi 28 anni, a gravare sui giovani di Monza e Brianza è anche una mentalità sbagliata che li penalizza. "I giovani sono spesso criminalizzati per i loro divertimenti innocui, magari per singoli individui che vengono assurti a stereotipo – commenta l’assessora –. Il fatto è che gli adulti osservano i giovani per come dovrebbero essere secondo loro, non per come sono allo stato dei fatti. Bisogna partire dall’ascolto, capire di cosa hanno bisogno. E poi bisogna lasciare spazio. Quest’estate il bellissimo dj set ai Boschetti Reali per il termine del FuoriGp, che ha avuto un’enorme partecipazione giovanile, ha innescato critiche da parte dei residenti della zona. I giovani non sono capiti". Poi l’annuncio: "Organizzerò un corso di formazione per associazioni giovanili in Comune, in particolare per creare eventi e trovare fondi".

A.S.