"Escursioni abnormi Danno enorme per l’Idro"

La Federazione di ecologisti, associazioni e Comuni lungo l’asta del Chiese

"Pronti a dar battaglia anche legale: il lago non può subire escursioni continue". A dirlo Gianluca Bordiga, presidente della Federazione del tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d’Idro e che riunisce ambientalisti, sodalizi e Comuni lungo l’asta del Chiese (tra cui il Consorzio BIM). Come lo scorso anno l’Eridio rischia di trasformarsi, in effetti, in un campo di battaglia per l’acqua. Nell’estate 2022 la Lombardia chiese e ottenne una deroga per abbassare di ulteriori 50 centimetri il livello del lago per permettere l’irrigazione (ne scaturì un’interrogazione europea per i danni al biotopo), mentre una seconda richiesta fu bloccata dalla Provincia autonoma di Trento. Questa, da parte sua, non avrebbe la possibilità neanche di rilasciare acqua dalle dighe, dove la capienza sarebbe già molto ridotta (un 16% nella diga di Bissina, di cui un 10% serve per produrre energia per interesse nazionale).

"Tutte le attività produttive devono rendersi conto che non si può pensare di arrecare danni ambientali ad altri territori – sottolinea Bordiga, riferendosi al mondo agricolo –. Adesso stanno alzando il lago al massimo. Una scorta va bene, ma noi faremo di tutto perché non passi l’idea che si possa riempire e ridurre il livello del lago con escursioni abnormi sopra 1,5 o 2 metri, che creano danni alle rive, alla fauna ittica, a tutto il patrimonio ambientale, alle abitazioni".

Per rafforzare la tutela di lago e fiume, la Federazione fa appello ai 24 Comuni dell’asta che ancora non hanno ancora firmato il protocollo della Federazione (20 nel Bresciano, 4 Mantovani) per trovare un punto d’incontro. "È il momento storico per ragionare tutti insieme, come parti di un unico territorio. Le istituzioni devono farsi promotrici di un’educazione alla responsabilità". F.P.