
Ernesto Longo è stato trovato in riva al mare da un passante
Brugherio, 7 marzo 2016 - E’ stato probabilmente tradito da ciò che amava e nel quale si rifugiava ogni volta sentisse il bisogno di scaricare la mente dai pensieri. E’ stato tradito dal mare, reso irrequieto dal maltempo che deve aver trasformato la sua barca a vela di dieci metri – il Black Jack – in qualcosa di ingovernabile.
Il corpo di Ernesto Longo, 79 anni, residente a Brugherio, in provincia di Monza Brianza, è stato trovato intorno alle 6 di ieri sulla spiaggia a Marina di Grosseto da un cittadino che stava passeggiando sulla costa. Tuta gialla impermeabile e stivali dello stesso colore, supino sulla battigia, ormai privo di vita. Nessun documento nelle tasche dove, invece, i carabinieri hanno poi trovato un telefono cellulare.
Dare un nome a quel corpo è stata solo questione di poche ore: una telefonata giunta alla Marina di Punta Ala di una donna preoccupata per non riuscire a contattare il marito che era uscito in barca e gli accertamenti si sono chiusi in breve tempo. L’uomo, ingegnere, ex dirigente dell’Ibm e adesso presidente e amministratore delegato della società «Ambiente, lavoro, impresa», era giunto a Punta Ala, nel comune di Castiglione della Pescaia, per trascorrere alcuni giorni in barca come faceva almeno una volta al mese. Nel pomeriggio di sabato stava rientrando dall’Isola d’Elba, salpato da Portoferraio, e avrebbe dovuto rientrare a Punta Ala poche ore dopo. Era un navigatore esperto, quasi sempre solitario, ma questa volta il mare gli è stato nemico, anche se – in attesa delle risposte che dovranno arrivare dall’autopsia – non è possibile escludere che sia stata vittima di un malore.
E’ probabile, in ogni caso, che l’uomo sia caduto dalla barca e che le correnti poi lo abbiano trasportato fino a Marina di Grosseto, mentre il «Black Jack » si è incagliato nei bassi fondali di fronte al camping «Maremma Sans Souci», a Castiglione. Il corpo è stato rimosso intorno alle 10 ed è stato trasferito nell’obitorio dell’ospedale «Misericordia» di Grosseto in attesa che il magistrato decida se disporre o meno l’autopsia. Sono stati i carabinieri della stazione di Marina di Grosseto a svolgere gli accertamenti e a loro è toccato anche il delicato compito di avvisare la moglie, originaria di Firenze, e i due figli, uno residente a Milano e l’altro a Bologna.