ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Emergenza alloggi. Studenti fuori sede: la città universitaria adesso si fa in tre

Dopo l’accordo con la Bicocca sull’area della caserma IV Novembre altri pensionati sono previsti in via Lissoni e all’ex Fossati-Lamperti.

Emergenza alloggi. Studenti fuori sede: la città universitaria adesso si fa in tre

Emergenza alloggi. Studenti fuori sede: la città universitaria adesso si fa in tre

Dal 1999 Monza è vittima di un’evidente contraddizione: avere un polo universitario importante, quello di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca, senza essere mai diventata una città universitaria. A mancare, soprattutto, sono gli alloggi per gli studenti fuori sede, che, per trovare un tetto sotto cui vivere, devono barcamenarsi tra enormi difficoltà e prezzi d’affitto esorbitanti.

Per cercare di migliorare la situazione l’amministrazione comunale di Monza ha iniziato da più di un anno un’interlocuzione con l’Università Bicocca, il Demanio e Regione Lombardia, che tra non molto tempo porterà i suoi frutti: il sorgere dei primi studentati monzesi. Le aree certe sono due: via Lissoni, attigua all’Università e all’Ospedale San Gerardo, e l’area della ex caserma IV novembre di via Grigna-Montevecchia-Valle del Curone, nel Polo istituzionale. I tempi di realizzazione però non saranno brevi. In via Lissoni verrà realizzato un edificio per studenti universitari e dipendenti ospedalieri, su un lotto di 3.960 metri quadrati.

A gennaio il Comune ha incontrato i privati interessati alla sua edificazione per individuare la forma migliore per realizzare il progetto: come appalto, partenariato pubblico-privato o concessione. Ancora una scelta definitiva non è stata presa, ciò che è certo è che il residence potrà disporre di circa 220 alloggi a prezzi calmierati. Di qualche giorno fa la notizia invece dell’approvazione dello schema di Protocollo d’intesa tra Comune di Monza, Regione Lombardia, Agenzia del Demanio e Università degli Studi Milano-Bicocca per valorizzare l’area dell’ex caserma IV Novembre, con cui il Comune si impegna ad approvare al più presto la variante parziale al vigente Piano di governo del territorio (Pgt) per far realizzare al Demanio (anche in forma di partenariato pubblico - privato) altri edifici per l’ospitalità di studenti universitari fuori sede, compresi quelli di tipo convenzionato.

"Lavoreremo alla variante al Pgt per sottoporla al più presto all’attenzione del Consiglio comunale – conferma l’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti –. Si tratta di un’occasione preziosa per riqualificare una porzione di Monza, puntando sulla rigenerazione del territorio e rinforzando i servizi pubblici. La presenza di studentati dove sorgerà la fermata M5 di capolinea del Polo istituzionale calza alla perfezione con le esigenze di mobilità degli studenti. Saranno collegati direttamente alla sede universitaria monzese dell’Ospedale, e anche al polo milanese".

I tempi di realizzazione anche in questo caso però non si possono ancora prevedere, e non saranno brevi. Un’altra area che in futuro potrebbe diventare campus universitario è quella dell’ex Fossati-Lamperti, nel quartiere San Rocco. Prima però è necessaria una bonifica che si aspetta da decenni, all’incirca da quando la ditta che vi era insidiata, a inizio anni ‘90, ha dismesso le sue attività.

Dal 1994 è stata acquistata dal Comune e da allora è diventata, per una parte, rifugio per i senza dimora, nonostante qualche tempo fa a livello politico si fosse pensato di poterla trasformare in una cittadella giudiziaria in cui accorpare il Tribunale e la Procura (idea tramontata con il sorgere del Polo istituzionale). "Contiamo di avviare la sua rigenerazione prima della fine del mandato – ha chiarito fiducioso l’assessore Lamperti – che però non riuscirà ad essere ultimata in tempo. Sicuramente caldeggiamo la possibilità di renderla sede di studentati. Il nostro indirizzo politico è puntare a un’edilizia convenzionata per studenti e famiglie".