Elena e Dhian, la solidarietà è servita

Il ricavato della cena organizzata nel loro ristorante di Meda servirà a raccogliere fondi per acquistare beni di prima necessità per l’Ucraina

Migration

di Sonia Ronconi

Il loro motto è fare beneficenza: i titolari del ristorante “Il Gusto della Vita“, Elena, di 46 anni e Dhian di 44, vivono a Seregno e hanno due figli di 8 e 13 anni. Mercoledì sera hanno organizzato una cena e tutto il ricavato andrà per l’acquisto di beni di prima necessità e medicinali da portare in Ucraina, lì dove ce n’è più bisogno e far sentire meno abbandonati i più deboli e bisognosi. Una storia che arriva da lontano: dalla Germania - dove Elena e Dhian si sono conosciuti, dall’India - terra di origine dello chef, e dall’Italia - terra di origine di Elena, moglie e partner professionale. Una storia che è stata in grado di dimostrare come le differenze possono rappresentare ricchezza, come le abitudini diverse e le diverse culture posso diventare le fondamenta di sogni e progetti che il tempo e l’impegno hanno aiutato a concretizzare. Già in passato hanno aiutato una signora varedese (ora è deceduta) che aveva aperto un orfanotrofio a Malindi in Kenia. Anche in quell’occasione organizzavano cene e inviavano il guadagno per aiutare i poveri orfanelli.

"Sono passati ormai oltre tre anni dall’insediamento nella nuova sede del “Gusto della Vita“ in quel di Meda – racconta Elena –, un trasferimento voluto con forza dopo l’esperienza monzese che ha visto me e mio marito Dhian impegnati nella nostra prima esperienza ristorativa non solo nel ruolo di lavoranti, ma anche come imprenditori". "Non sono certo stati anni semplici quelli che hanno accompagnato questa loro apertura, un biennio che ha portato ad affrontare le difficoltà di un trasferimento prima, di una pandemia poi. Ma i problemi si affrontano".

Questo spirito è quello che ha mosso i nostri ristoratori ad accogliere la richiesta di aiuto di Alessandro Sydurok, ucraino stabilitosi in Italia da diversi anni e che nel nostro paese ha creato la sua nuova famiglia. "Dall’inizio del conflitto fra Russia e Ucraina si è adoperato per aiutare il suo popolo cercando di portare il proprio contributo nella terra che gli ha dato i natali e nel quale conserva l’origine della propria famiglia, gli amici, la memoria e le radici del proprio essere e sentimento – raccnta Elena – Ora è necessario riconoscere gli altri esseri umani in difficoltà, di comprendere la sofferenza di famiglie, l’angoscia di madri, la paura dei bambini, il bisogno di vecchi che vivono una terra sotto attacco e che la guerra sta dilaniando".