Electrolux Solaro: ritorno in ditta, dopo tre settimane di stop

Domani riaprono i cancelli della fabbrica di elettrodomestici: 21 giorni consecutivi di chiusura non si erano mai visti neanche in estate

Un presidio dei lavoratori dell’Electrolux di Solaro fuori dall’azienda

Un presidio dei lavoratori dell’Electrolux di Solaro fuori dall’azienda

Tre settimane consecutive di chiusura non si sono mai fatte nemmeno in agosto. Quello di oggi per la Electrolux di Solaro è il 21esimo giorno con la catena di produzione spenta: i molti operai si sono salutati per l’ultima volta il 18 dicembre scorso e si rivedranno solo domani, dopo 3 settimane di sosta forzata, secondo il piano di chiusure programmate gestite con l’utilizzo della cassa integrazione, per far fronte al calo degli ordinativi e alle difficoltà di approvvigionamento materiale. Solo da domani ci sarà la ripresa dell’attività in tutto lo stabilimento di lavastoviglie, almeno fino alla comunicazione di nuove giornate di stop forzato che potrebbe arrivare già martedì, quando è convocata la nuova riunione tra azienda e sindacati del coordinamento nazionale, in cui si parlerà anche dell’investimento di ben 102 milioni di euro già confermato dall’azienda per lo stabilimento di Solaro, con l’obiettivo di aumentare la produzione di lavastoviglie di alta gamma.

L’azienda ha vissuto una seconda parte del 2020 in forte crescita e un 2021 con la domanda a fasi alterne, frenata fortemente dalla carenza di componenti. Electrolux ha annunciato nei mesi scorsi una riorganizzazione con tagli su scala mondiale che interessa soprattutto gli Usa. Per l’Italia l’ultimo dato aggiornato indica in 222 gli esuberi diretti (di cui 10 nello stabilimento di Solaro, in particolare tra gli impiegati) a cui però si sommano i mancati rinnovi dei contratti a termine, che a Solaro, negli ultimi due mesi dell’anno appena archiviato, hanno coinvolto più di 100 lavoratori. Con i 600 rimanenti che devono fare i conti la riduzione d’orario e le chiusure forzate che a fine mese pesano in busta paga.