
Un secolo fa la fusione fra i due borghi, tra le eccellenze contemporanee il Coro Cai e il Club alpino. Fu culla di personaggi illustri, dall’arcivescovo Anselmo IV a Gaetana Agnesi e all’industriale Fermo Zari.
La frase più ripetuta è "a Bovisio Masciago non c’è niente". "Ebbene… non è affatto vero. Bisogna solo guardare al di là del proprio naso", sostiene Dario Borgonovo, presidente de il Baule Verde, l’associazione di promozione sociale nata a novembre del 2013 dall’incontro di tre giovani con la passione per l’arte, la storia e la voglia di valorizzare il proprio paese.
Indirizzata inizialmente alla tutela, allo studio ed alla valorizzazione della preziosa e poco conosciuta Villa Zari, nel centro storico del paese, l’associazione ha ampliato in breve tempo le proprie attività e il numero di volontari che collaborano. "Bovisio Masciago ha una storia straordinariamente immensa e noi la raccontiamo da anni nelle nostre visite guidate – prosegue Borgonovo – partendo proprio dalle origini".
Un paese, anzi due. Bovisio e Masciago Milanese. Una storia che risale a quasi cento anni fa. Siamo nel 1927 quando il podestà di Bovisio Carlo Zari invita il podestà di Masciago Milanese Marco Cerati ad unirsi per formare un unico comune. Così il 31 dicembre 1928 il re d’Italia Vittorio Emanuele III, sentito il ministro per gli Affari dell’Interno Benito Mussolini, decreta la fusione dei due comuni in uno unico, con denominazione e capoluogo Bovisio. Vent’anni più tardi, nel 1947, in seguito alle proteste degli abitanti di Masciago Milanese, il comune di Bovisio assume la nuova denominazione di Bovisio Masciago.
Nei due paesi si sono succeduti nei secoli tanti personaggi straordinari. Culla di personaggi illustri, dall’arcivescovo Anselmo IV, detto anche Anselmo da Bovisio, e siamo ai tempi delle crociate, a padre Luigi Monti, alla famiglia Zari, titolare di una delle più importanti industrie. A Masciago invece la matematica Maria Gaetana Agnesi (la prima donna autrice di un libro di matematica e la prima a ottenere una cattedra universitaria di matematica) o ancora Ercole Radice, a cui ancora oggi è intitolato il centro polifunzionale, una volta scuola elementare.
Con le sue corti storiche, “Ul curtil de la stela“ in via Cavour o “Ul casermun“ in via Roma, le ville antiche, compresa quella che ospita il municipio, "Bovisio è un concentrato di storia, spesso sconosciuta", aggiunge Borgonovo. Una storia però che viene portata anche fuori dai confini. Grazie alle numerose associazioni, dagli Amici della Mergasciada al Comitato San Martino, protagonista da 80 anni della rievocazione storica del gesto di San Martino, il tribuno romano che tagliò il suo mantello per donarlo a un povero, dalle associazioni sportive, come ad esempio la Polisportiva Bovisio Masciago, fucina di campioni dell’atletica, o il Club Alpino Italiano, che già 50 anni fa partiva per la prima spedizione extraeuropea per aprire nuove vie alpinistiche sulla catena dell’Hindu Kush in Afghanistan.
Un altro tassello è la nomina di Ambasciatore della Cultura al Coro Cai. "Grazie al Coro – sottolinea il presidente Giorgio Vago – un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale, tanto da essere stato riconosciuto dal ministro per i Beni e le attività Culturali quale “Gruppo di musica popolare e amatoriale di interesse nazionale“, il nome di Bovisio Masciago risuona in tutto lo Stivale".
Non manca poi una delle chicche, proprio nel centro storico, accanto alla chiesa parrocchiale di San Pancrazio, il cine-teatro La Campanella, una sala della comunità, che ogni fine settimana richiama centinaia di persone, dai più piccoli per i film di animazione, ai più grandi per la rassegna teatrale o per la rassegna cinematografica del mercoledì sera.
Un fiore all’occhiello? Il Laboratorio Arti Visive, centro diurno sperimentale per la disabilità adulta, legato all’associazione Genitori Ragazzi Disabili che rappresenta una delle prime realtà territoriali che, insieme al Comune, hanno trattato il tema dell’inclusione sociale con una sperimentazione di carattere innovativo.