Digiuno a staffetta a Monza: un dibattito oltre le sbarre

Uno sciopero della fame a staffetta, con militanti e persone comuni, per sostenere la richiesta di far svolgere un dibattito elettorale in carcere. Obiettivo: informare i detenuti e rispettare il loro diritto all'informazione. #MonzaBrianza #Carcere #DibattitoElettorale

Digiuno a staffetta per un dibattito oltre le sbarre

Digiuno a staffetta per un dibattito oltre le sbarre

Uno sciopero della fame a staffetta, lungo 2 settimane, con militanti e persone comuni che per un giorno ciascuno si astengono dal cibo per 24 ore. Un gesto forte per sostenere la richiesta avanzata dall’Associazione Myriam Cazzavillan di far svolgere uno dei dibattiti elettorali tra i candidati alle suppletive per il seggio monzese del Senato nel carcere di Monza. Obiettivo: accendere i riflettori della politica sulla condizione degli istituti penitenziari e portare informazione tra i detenuti. È l’iniziativa messa in campo da rappresentanti dell’arcipelago radicale, esponenti socialisti, del Pd e normali cittadini per sollecitare una risposta ufficiale da parte del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Tra gli aderenti allo sciopero della fame anche il coordinatore del gruppo +Europa Monza, Giulio Guastini (nella foto): "Dopo due settimane di silenzio istituzionale – spiega – abbiamo avviato, con chi aveva aderito alla proposta di organizzare una tribuna elettorale in carcere, uno sciopero della fame a staffetta. Il fine è di esortare il ministero della Giustizia a darci risposta sulla fattibilità di questo evento. Non avere ancora ricevuto risposta sembra un chiaro segnale di disinteresse politico verso l’iniziativa. È necessario capire però che non si tratta di un capriccio, ma del rispetto del diritto all’informazione di tutti i cittadini in periodo elettorale, inclusi quelli in carcere. Ignorando ciò, non si fa altro che aumentare la ghettizzazione della popolazione carceraria. Portiamo il carcere nel dibattito e il dibattito in carcere".

F.L.