Di padre in... figlia Quando il passaggio del testimone aziendale è a misura di donna

In Brianza l’11 per cento delle imprese è a guida femminile, ma non tutto è sempre facile. L’esperienza di Raffaella Guanziroli a capo della Confezioni Tutal di Giussano.

Di padre in... figlia  Quando il passaggio  del testimone aziendale  è a misura di donna

Di padre in... figlia Quando il passaggio del testimone aziendale è a misura di donna

di Cristina Bertolini

Raffaella Guanziroli, capitana dell’azienda di famiglia Confezioni Tutal srl di Giussano (confeziona tute e abiti da lavoro), è una donna imprenditrice di successo. Non ha avuto ostacoli dalla famiglia nell’assumere il ruolo dirigenziale. Fuori, il segreto per farsi accettare da tecnici e direttori di banca, rigorosamente maschi è fatto di assertività e competenza.

Niente in confronto alla fatica di conciliare il suo ruolo di madre con quello di manager. Ora fa da apripista alla figlia Alice. Già mentre studiava economia aziendale alla Bocconi, Raffaella muoveva i primi passi, un giorno la settimana, nell’ufficio amministrativo dell’azienda fondata da papà Italo e mamma Virginia Giussani. Dopo la laurea è entrata affiancata da un ragioniere. Confezioni Tutal è un’azienda familiare, partita come produttrice di macchine da cucire Confezioni Guanziroli. Progetta e taglia i capi e poi si appoggia a laboratori esterni per la realizzazione. Il marito Paolo dal 1990 ha assunto il ruolo commerciale, mentre Raffaella per alcuni anni è stata dipendente nell’azienda di famiglia, fino all’ingresso nel consiglio di amministrazione attorno al 1995. "La bravura di papà – ricorda Raffaella – è stata darci fiducia, ritirandosi subito, quando ha visto che tutta la filiera funzionava regolarmente, pur rimanendo sempre un pilastro di riferimento per me. Naturalmente la presidenza è rimasta a lui, per questioni di prestigio, fino a quando è mancato nel 2018 e quindi ho assunto la rappresentanza legale dell’azienda".

È avvenuto in modo naturale il passaggio dal padre alla figlia che interloquisce regolarmente anche con tecnici e direttori di banca: ai primi approcci un po’ di diffidenza, subito smontata con grinta e competenze finanziarie. Intanto si prepara la terza generazione, sempre a guida femminile. Raffaella e Paolo hanno avuto tre figlie; Alice, la seconda, dopo due anni di lavoro nel fashion marketing ha ricevuto dai genitori la proposta di entrare in azienda e ha accettato, occupandosi inizialmente di marketing e del sito web.

"È una mente elastica e flessibile – ammette Raffaella – non solo abile con la tcnologia informatica, ma in generale nella soluzione dei problemi. Ora ci sta aiutando con le certificazioni". Raffaella ricorda le comunicazioni degli anni ‘90 con telex e telefax e la macchina da scrivere con la carta carbone. Alice, nativa digitale, ha sulla punta delle dita Excel, fogli di stile e pdf. Raffaella mamma manager: non tutto è facile.

"Ho partorito le mie figlie e poche ore dopo ero in azienda – ricorda –. Non potevo fare diversamente: è il destino di un’imprenditrice, non c’è alternativa. Per conciliare famiglia e lavoro ho chiesto l’aiuto dei nonni e di una bravissima baby sitter che mi ha aiutato con tutte e tre le mie figlie. Certo, a livello psicologico è stato difficile rassicurarmi che quello che facevo fosse giusto per me e per la mia famiglia. Quando le bimbe si lamentavano perché le altre mamme partecipavano alle gite scolastiche e io no, mi sentivo in imbarazzo. Ho sempre pranzato con loro, potendo gestire il tempo in modo elastico. Sono stata rigorosa con loro soprattutto sulla scuola... un po’ meno con Virginia, la terza che ora ha 14 anni. Per stare al passo con i tempi mi avvalgo della consulenza delle sorelle".