STEFANIA TOTARO
Cronaca

I guai di Davide Erba travolgono anche il Cittadino: la Procura di Monza chiede il fallimento del giornale

I pm stanno indagando per bancarotta fraudolenta nei confronti dell’imprenditore che è anche editore dello storico bisettimanale brianzolo

La sede del bisettimanale Il Cittadino e, a destra, l'imprenditore-editore Davide Erba

La sede del bisettimanale Il Cittadino e, a destra, l'imprenditore-editore Davide Erba

Monza, 4 Settembre 2025 - Per la Procura di Monza deve essere dichiarato il fallimento de "Il Cittadino", il simbolo centenario della stampa locale di Monza e della Brianza. A chiederlo all'apposita sezione del Tribunale monzese sono i pm Carlo Cinque e Marco Santini, che stanno indagando per bancarotta fraudolenta dello storico bisettimanale brianzolo nei confronti dell'editore Davide Erba, l'imprenditore 44enne di Biassono che ora vive a Dubai.

Davide Erba
Davide Erba

L’udienza

Il 16 settembre è prevista un'udienza in cui i giudici fallimentari esamineranno la richiesta che potrebbe portare al crac finanziario. All'apertura del fascicolo penale nei confronti di Davide Erba i pm avevano disposto il sequestro di tutta la documentazione e dei pc relativi al ruolo di editore dell'imprenditore, ma si erano visti rispondere picche dai giudici del Tribunale del Riesame di Monza, che non avevano ritenuto elementi per supporre la bancarotta fraudolenta del giornale.

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Bilanci “tarocchi”

La Procura era tornata alla carica con un sequestro bis e per farlo aveva aggiunto l'ipotesi di reato di indebita compensazione di crediti di imposta riferendosi a "debiti tributari a cinque zeri compensati dopo la notizia delle indagini con un'attività sistematica di compensazioni con crediti certificati", come corsi di formazione sospetti a un numero di dipendenti ritenuti gonfiato.

I pm sostenevano che "l'omissione del versamento di imposte potrebbe rivelarsi dolosa" ed essere "ulteriore indizio di bancarotta". Ma il Riesame aveva risposto ancora picche. La Procura allora si è rivolta in Cassazione, ma il ricorso è stato ritenuto inammissibile.

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I giudici monzesi hanno invece ritenuto valido il terzo sequestro, disposto dalla Procura di Monza sulla documentazione sequestrata nelle società romane che si sono occupate della certificazione dei crediti di imposta in compensazione contestati, per cui l'avvocato Attilio Villa, legale di Erba, aveva precisato che dalla loro ricostruzione era minore il numero del personale sottoposto ai corsi di formazione.

Sulla questione la Guardia di Finanza ha sentito i dipendenti del Cittadino e sta continuando le indagini coordinate dalla Procura, mentre Erba starebbe sanando la sua posizione tributaria.